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Il Sindacato indipendente di polizia ha chiesto «un segno tangibile per combattere la ‘ndrangheta e la criminalità». Evidenziate carenze strutturali e di personale in tutte le province

REGGIO CALABRIA – Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, arriva in Calabria per presiedere la conferenza regionale sulla pubblica sicurezza e trova un clima di assoluta preoccupazione (LEGGI LA NOTIZIA DELLA VISITA). Una condizione dettata sia dall’escalation criminale che si registra in molte zone della regione, sia dall’appello lanciato dal Coisp calabrese, il sindacato indipendente di polizia, che ha chiesto risposte concrete per affrontare le difficoltà che vive la regione in termini di sicurezza.

«Ci auguriamo che la visita del Ministro Alfano a Reggio Calabria – afferma il segretario del Coisp, Giuseppe Brugnano – non sia solo una passerella, ma possa lasciare un segno tangibile con atti concreti per contrastare la ‘ndrangheta e la criminalità».

In una dichiarazione all’Agi, Brugnano ha tracciato alcune esempi concreti rispetto «alla difficile situazione in cui si trovano ad operare in questa regione le forze di polizia». Tra queste ha citato «l’esposizione del Commissariato di Lamezia Terme, dove si registra una pericolosa impennata di intimidazioni da parte delle cosche», quindi «le carenze croniche del Commissariato di Catanzaro Lido, aperto con solo sedici persone che ruotano in tutti i servizi».

«Il Ministro Alfano deve tenere conto delle gravi carenze che siamo costretti a subire – ha aggiunto Brugnano – come nel caso di Reggio Calabria e dei commissariati di provincia, dove si combatte in prima linea senza strutture e personale adeguati. Oppure le difficoltà di Vibo dove, per il commissariato di Serra San Bruno, si opera senza organico e mezzi e con una sola macchina per i servizi di montagna. Ed ancora la pericolosa condizione della Questura di Crotone, realizzata sopra un sito inquinato. Passando alla realtà di Cosenza dove – ha spiegato Brugnano – la media età dei poliziotti in servizio raggiunge i 50/51 anni, persino molto più alta di quella nazionale».

Così, in un periodo di attentati e intimidazioni, Brugnano si rivolge ad Alfano: «Il Ministro ascolti questi nostri appelli sapendo che i sindacati di polizia della nostra regione sono schierati dalla parte delle forze dell’ordine, ma anche da quella dei cittadini che devono sentire la presenza dello Stato sempre più forte. Ma un analogo appello lo rivolgiamo anche ai prefetti calabresi che troppe volte hanno negato persino l’evidenza, sostenendo – ha concluso Brugnano – che in alcuni territori della nostra regione i problemi non fossero reali, salvo poi ritrovarsi, come nel caso di Catanzaro e Lamezia, in una vera e propria guerra contro la ‘ndrangheta».

 

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