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Il presidente nazionale del Nucleo operativo italiano tutela animali contesta quanto accaduto ieri: «Non vi era necessità di abbaterlo, questo dimostra il totale fallimento delle istituzioni»

REGGIO CALABRIA – «Quello che è accaduto ieri è di una vergogna indescrivibile e dimostra il totale fallimento delle Istituzioni. Hanno ucciso quel toro con sette colpi di pistola, come se fosse un criminale ricercato a livello internazionale. Mi chiedo perché non si sia provveduto a sedarlo, piuttosto che farlo fuori in pochi secondi».

E’ quanto sostiene, in una nota, Enrico Rizzi, presidente nazionale del Noita (Nucleo operativo italiano tutela animali) e capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo, in relazione a quanto accaduto ieri a Reggio Calabria, dove l’animale è stato abbattuto dopo che aveva percorso il centro cittadino creando il panico tra i passanti.

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«L’uccisione di animali senza alcuna necessità – prosegue – è un reato punito dal nostro ordinamento giuridico. E’ dovere delle Istituzioni tutelare l’incolumità pubblica dei cittadini, ma non vi era alcuna necessità di uccidere l’animale. Bastava infatti, ripeto ancora, sedarlo. Ho già dato mandato al responsabile del nostro ufficio legale, avv. Alessio Cugini, di chiedere immediatamente gli atti di quanto accaduto perché sono pronto ad informare la Procura della Repubblica».

 

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