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La Madonna della Montagna

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Ieri le celebrazioni della Madonna nel Santuario di Polsi

ROSARNO (REGGIO CALABRIA) – Alcune immagini della Madonna della Montagna, di cui si è celebrata ieri la festa nel santuario di Polsi, sono state trovate affisse, a Rosarno, davanti l’abitazione di Giuseppa Bonarrigo, novantenne madre di alcuni boss della cosca Pesce, una delle più potenti della ‘ndrangheta.

Le immagini sono state affisse sul bandone di un supermercato chiuso da anni e riconducibile, secondo gli investigatori, agli stessi Pesce. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini.

Gli investigatori non escludono che possa essere stato il gesto di qualcuno che ieri ha partecipato ai festeggiamenti al santuario di Polsi – luogo d’incontro, proprio in concomitanza della festa, delle cosche di ‘ndrangheta – ed ha voluto poi «omaggiare» la famiglia Pesce.

Il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, ha preso le distanze dall’accaduto: «Gli inquirenti non escludono possa essere stato il gesto di qualcuno che ieri ha partecipato ai festeggiamenti al santuario di Polsi e che, tramite tale azione, avrebbe voluto poi “omaggiare” la potente famiglia di ndrangheta. Se questa pista investigativa fosse confermata dalle indagini, saremmo in presenza di un gesto grave e da condannare con fermezza».

«Soprattutto perché verificatosi – prosegue – in una città che prova, con fatica, a risollevarsi e che ha voglia di voltare definitivamente pagina. Religione e crimine non possono stare insieme. Questo episodio mi fa venire in mente le parole del ministro Minniti che, in occasione di una sua visita proprio al Santuario di Polsi, disse: “la ‘ndrangheta è il contrario di fede, amore, liberta”, onore. È il nemico mortale di una società che vuole liberarsi, non ci sono subordinatè. Rimaniamo fiduciosi in attesa di una risposta corale e vigorosa da parte dello Stato, l’Amministrazione comunale farà la sua parte».

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