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Il procuratore di Reggio Calabria a La Stampa ha parlato della legge che sospende la responsabilità genitoriale alle mamme delle cosche

ROMA – I casi di donne che stanno cercando di scappare dalla mafia «stanno aumentando in maniera significativa. Credo che ci sia un collegamento con la sperimentazione che sta portando avanti il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. Il giudice toglie i figli alle famiglie delle cosche. Sospende la responsabilità genitoriale per metterli al riparo e permettergli di crescere in un contesto diverso, con una formazione culturale nuova. Molte donne stanno iniziando a guardare a questa possibilità di una vita lontana dalla violenza e dalla detenzione».

Lo dice alla Stampa il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho. La mancanza di una legge per tutelare queste donne «è una problematica di cui abbiamo discusso ripetutamente nelle varie articolazioni dello Stato. Adesso se ne occupano solo associazioni come Libera e la Caritas. Non può bastare», sottolinea.

«Io sono convinto che lo Stato dovrebbe trovare un modo per garantire una nuova identità a queste donne, una copertura e una forma di assistenza sociale. Non devono essere lasciate sole. Devono avere un tetto, un posto sicuro e un nuovo documento. Devono poter vivere un’altra vita».

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