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SAN FERDINANDO (REGGIO CALABRIA) – Un incendio di rifiuti, sulle cui cause sono in corso accertamenti, si è sviluppato nella serata di ieri, 31 dicembre, all’interno della parte perimetrale della baraccopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove vivono diverse centinaia di migranti occupati come braccianti nella raccolta degli agrumi.

Non si registrano feriti, ma dieci baracche sono state distrutte dal rogo.

I quaranta cittadini extracomunitari che occupavano le baracche sono stati immediatamente collocati nella nuova tendopoli.

Decisivo per evitare più gravi conseguenze, è stato fatto sapere dalla Prefettura di Reggo Calabria, si è rivelato l’immediato intervento degli uomini del presidio fisso dei Vigili del Fuoco e del personale delle forze di polizia recatisi sul posto.

Nell’ultimo incendio scoppiato all’interno della baraccopoli di San Ferdinando lo scorso 2 dicembre aveva perso la vita un giovane migrante gambiano di 18 anni, Surawa Jaith (LEGGI LA NOTIZIA).

Questa mattina, nel frattempo, la situazione è tranquilla. Gli occupanti dei ricoveri di fortuna si sono accorti per tempo di quanto stava accadendo riuscendo ad allontanarsi dal rogo.

La situazione che si vive attualmente nella baraccopoli, dove secondo le ultime stime delle forze dell’ordine il numero di extracomunitari presenti si sarebbe ridotto, è davvero molto difficile e precaria. Nelle sere d’inverno, poi, quando le temperature si fanno molto rigide, per scaldarsi vengono accesi fuochi che possono trovare facile alimento nel materiale, soprattutto legno e plastica, utilizzato per realizzare questi ricoveri di fortuna. Con rischi per le persone, accentuati dalla presenza dei cumuli di rifiuti, che aumentano a dismisura.

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