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Stefano Vignaroli

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REGGIO CALABRIA – La commissione parlamentare di inchiesta sulle Ecomafie ha deciso di vederci chiaro sulla situazione in Calabria e per farlo l’unico modo era essere presente sul posto.

«Il quadro che avevamo sulla Calabria – ha spiegato il presidente Stefano Vignaroli – non era molto chiaro. Siamo venuti qui per avere un contatto diretto. È prematuro ora fare ora un bilancio. È sicuramente una questione molto complessa e se vogliamo anche disastrata, sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, sia per quanto riguarda i reflui delle acque di depurazione».

Vignaroli ha poi aggiunto che nel corso della giornata «abbiamo sentito l’Arpacal e siamo un pò perplessi perché, anche sentendo le Procure, non viene fatta attività di controllo ordinaria. C’è una grave carenza di personale. Spesso sono le Procure che mandano a fare dei controlli e quindi questo va a discapito dei controlli ordinari. Ma più in generale bisogna anche capire bene i flussi di rifiuti che spesso finiscono in siti abusivi, non sono completi di autorizzazione e sono oggetto di ordinanze regionali che, diciamo, bypassano le regole. Addirittura l’Arpacal ci ha detto che non sa neanche se le stesse ordinanze vengono effettivamente applicate».

In questo modo e con queste condizioni per Vignaroli non è possibile «andare avanti. Noi sentiremo anche a Roma il Commissario nazionale per la depurazione delle acque. È sicuramente uno stato abbastanza desolante. Abbiamo il dovere di costruire un quadro complessivo della situazione. Poi ci sarà tempo e modo di capire quali sono le situazioni maggiormente preoccupanti. Cercheremo di avere più materiale possibile ed essere anche di stimolo e di aiuto per le Procure».

In conclusione, poi, Vignaroli ha precisato che «per quanto ci riguarda, nel nostro piccolo siamo solo una Commissione d’inchiesta parlamentare, quello che possiamo fare adesso è dare una mano. Chiederemo una documentazione specifica. Se serve, manderemo anche dei nostri tecnici per prendere tutto quello che possiamo e dobbiamo avere e poi lo studieremo a Roma. Da lì in poi cercheremo di organizzare i prossimi spostamenti di tutta la Commissione qui in Calabria».

La delegazione della Commissione, guidata dal presidente Stefano Vignaroli (M5S), è composta dai deputati Chiara Braga (PD), Tullio Patassini (Lega), Renata Polverini (FI), Alberto Zolezzi (M5S) e dai senatori Andrea Ferrazzi (PD) e Fabrizio Trentacoste (M5S). L’organismo ha ricevuto i rappresentanti dell’ArpaCal ed i magistrati delle Procure della Repubblica di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria.

Proprio il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri ha voluto ringraziare la commissione: «Ringraziamo la Commissione per l’attenzione che dimostra verso questo territorio in relazione a tutta una serie di vicende, molte delle quali sono già oggetto di processo, in fase di dibattimento presso i Tribunali di Palmi e di Reggio Calabria e una panoramica sul ciclo generale del traffico di rifiuti nel distretto di Reggio Calabria».

Bombardieri ha poi aggiunto che «nel confronto con i parlamentari ho accennato all’inchiesta di questa Procura che ha portato, nel settembre scorso, al sequestro di alcuni depuratori. Su questi impianti sono in corso alcuni provvedimenti da parte di determinati settori della Regione per riportare nella norma i sistemi serviti dai depuratori sequestrati. La situazione di cui si è parlato è quella che emerge dai processi che sono ancora in corso presso il Tribunale di Palmi e dalle relative indagini». 

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