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La barca a vela con i migranti a Palizzi

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PALIZZI (RC) – A terra, lasciati sulla spiaggia di Palizzi, tra jeans e magliette scure, tra zaini bagnati e buste vuote di biscotti consumati in quel viaggio sospesi tra la vita e la morte, c’è anche un costumino da bambino con la stampa di Superman e un salvagente di plastica azzurra con stampe dei fenicotteri rosa.

Sono questi gli unici elementi che tracciano la presenza di bambini in tenera età tra gli immigrati arrivati.

Quante vite nuove che, in questi giorni, la Locride sta abbracciando sulle sue spiagge: 68 solo ieri. È il “numero” di quest’ultimo sbarco avvenuto, appunto, tra la spiaggia e gli scogli alle porte di Palizzi, nel punto più a sud della penisola italiana. 51 gli uomini, 11 donne e 6 bambini di cui uno avrà all’incirca due o tre anni.

Sono dell’Iran e Iraq e da quale porto, forse della Turchia, siano partiti lo diranno le indagini di carabinieri e polizia. Stremati ma in buona salute, dalla spiaggia uomini donne e bambini sono stati trasferiti nel centro sportivo di Palizzi dove sono state avviate le procedure di rito, sia di identificazione e sia per quanto riguarda l’emergenza sanitaria.

Ed ogni anno, gli sbarchi sulle spiagge della Locride cambiano nelle modalità: prima a traghettare corpi, anime e speranze da un angolo all’altro del mar Mediterraneo erano carcasse ammuffite di legno colorato adesso invece sono barche a vela con motori sempre più potenti: la “Bavaria 44”. Anni fa, era l’oscurità della notte il momento preferito in cui gli uomini che si nutrono di disperazione lasciavano il loro carico umano, oggi lo fanno di giorno: «alle 12:30 li abbiamo visti tuffarsi dalla barca e abbiamo chiamato i carabinieri», raccontano gli abitanti di una piccola casa incastrata tra gli alberi di Palizzi che neppure si vede dalle acque del mar Ionio. La speranza di chi arriva sulle coste non cambia mai. È la stessa. Così come gli sguardi disorientati, stanchi e felici delle donne che tengono in braccio i loro bambini ringraziando il mare per non aver rapito le loro vite.

A soccorrere e prendersi cura degli ospiti inattesi, ieri, oltreché i carabinieri della compagnia di Bianco, i poliziotti del commissariato di Condofuri e Bovalino, anche alcuni cittadini di Palizzi, in particolare un uomo che ha portato acqua e biscotti per tutti. E qua che, tra lo stupore dei presenti, dopo giorni ammassati dentro la stiva di una barca a vela, con poco cibo e chissà quanta poca acqua, che alcuni degli immigrati, uomini, all’arrivo delle bottiglie di acqua hanno cercato di farle subito proprie iniziando a berla senza darle prima ai bambini che come loro avevano appena vinto la sfida del mare in questo viaggio della speranza.

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