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La piantagione sequestrata a Rizziconi

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DUE operazioni sono state portate a termine dai carabinieri nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia contro la produzione di piantagioni di canapa indiana. Complessivamente sono state sequestrate circa 400 piante che avrebbero permesso di produrre migliaia di dosi di marijuana.

250 piante sequestrate nel Reggino

Nel Reggino i carabinieri della Stazione di Rizziconi, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno svolto l’ennesimo intervento di individuazione e distruzione di una piantagione, questa volta in una frazione del paese. In particolare, in contrada Drosi, proprio dopo un’approfondita perlustrazione, i carabinieri hanno rinvenuto una zona adibita a coltivazione di circa 250 piante di marijuana, situata in area scoscesa e difficile da raggiungere.

Nella zona, presenti anche alcune cisterne per l’irrigazione. Le piante, di altezza variabile tra 0,5 e 1,80 metri, una volta cresciute, estirpate, essiccate, triturate e vendute al dettaglio, avrebbero potuto fruttare diverse migliaia di euro, alimentando un sempre florido mercato illegale, spesso gestito dalla criminalità organizzata, che vede il territorio reggino come un importante luogo di produzione.

I militari di Rizziconi, coadiuvati dai colleghi “cacciatori”, hanno provveduto ad estirpare ogni pianta, campionandone una parte e provvedendo, sul posto, alla distruzione della restante.

Sono in corso accertamenti info-investigativi per l’identificazione degli autori della piantagione.  

Il sequestro nel Vibonese

Nel Vibonese i carabinieri della Stazione di Vibo Marina, con l’ausilio dell’8° Nucleo Elicotteri, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Corrado Caputo, hanno tratto in arresto e posto ai domiciliari M.F., 36enne.

I militari hanno individuato una piantagione di canapa ricavata in un’area rurale in uso all’uomo, sul quale sono state coltivate 140 piante di canapa del tipo olandese celate tra piante di mais, zucchine e pomodori.

Particolarmente ingegnoso anche l’impianto di irrigazione realizzato, del tipo a goccia con attivazione manuale mediante rubinetteria. Tutte le piante, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono state distrutte dopo il campionamento.

Il valore potenziale sul mercato della sostanza rinvenuta, una volta ultimato il ciclo di produzione, è stimato in oltre 60 mila euro.

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