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Giuseppe Pilato

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MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) – Per i periti della corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria presso la quale si sta svolgendo il processo di secondo grado per l’omicidio di Mary Cirillo (NELLA FOTO) avvenuto il 18 agosto 2014 (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO), il commerciante Giuseppe Pilato, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della moglie (LEGGI LA NOTIZIA), mamma di quattro figli era «al momento dei fatti, pienamente capace di intendere e di volere».

I periti Marco Marchetti e Simona Traverso, nominati dai giudici della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, non hanno, quindi dubbi, sulla volontà di uccidere di Pilato.

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L’uomo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, uccise la moglie per gelosia sparandole alcuni colpi di pistola al volto. Subito dopo Pilato fuggì e si rese irreperibile per cinque giorni. Poi, vistosi braccato in tutto il comprensorio, si costituì ai carabinieri.

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La Corte d’assise d’appello reggina ha deciso di affidare l’incarico ai due periti, stando a quanto scritto dagli stessi giudici, al fine di accertare «se al momento della consumazione del fatto delittuoso per cui è sotto processo, l’imputato fosse affetto da patologie incidenti in tutto o in parte sulla capacità di intendere e di volere dello stesso».

La perizia è stata depositata e sull’esito della stessa le parti si confronteranno nella prossima udienza prevista per mercoledì prossimo. 

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