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Mimmo Lucano

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RIACE (REGGIO CALABRIA) – «Mi sento sereno, perché sono sicuro che nel processo prevarrà la verità». Lo ha detto Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, parlando con l’Agi alla vigilia del processo che da domani a Locri lo vedrà coinvolto, insieme ad altre 26 persone, nell’ambito dell’inchiesta “Xenia” su presunte irregolarità nella gestione dei progetti di accoglienza dei migranti nel Comune riacese. Lucano, che al momento vive a Caulonia essendo ancora sottoposto al regime di divieto di dimora, ha reso noto che domani sarà presente alla prima udienza.

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«Sono sereno – ha aggiunto Lucano – perché sono sicuro che nel processo prevarranno le cose vere e la giustizia, anche perché ci sarà una controparte rispetto alle accuse. Ricordo poi che su alcuni aspetti già ci sono stati pronunciamenti favorevoli, si veda il Gip, la Cassazione, il Tar, che già hanno detto, anche con parole eclatanti, che non abbiamo responsabilità, non abbiamo fatto speculazioni e non ci siamo arricchiti. Nel caso del ‘Modello Riace’ poi – ha sostenuto l’ex sindaco – loro non si sono mai chiesti come mai il mondo – studiosi, antropologi, scrittori, registi – abbia dato un preciso giudizio rendendosi conto del fatto che una piccola comunità aveva dimostrato che l’immigrazione, soprattutto in una terra debole come la nostra, non solo era una problema ma anzi la soluzione a problemi come lo spopolamento o l’assenza di servizi».

Lucano ha poi osservato: «Ormai Riace è diventata un’icona, ieri a Piazza Maggiore a Bologna ne ho avuto l’ennesima conferma. E’ impressionante vedere quante persone vogliono ancora dare testimonianza a sostegno della nostra esperienza. E questo si sente nell’aria, perché, al di là della vicenda giudiziaria che è piena di ombre e che comunque secondo me rivela un nesso con il tentativo di offuscare e sminuire la nostra esperienza, Riace – ha rilevato l’ex sindaco – rappresenta nell’immaginario la forte contrapposizione a chi vuole costruire una società disumana e fondata sulla discriminazione: in Italia un giorno è successo anche che sono stati discriminati bambini di colore in una mensa, un fatto vergognoso, è l’esempio dei valori che con vigliaccheria esprime la Lega. Un gesto del genere per la Calabria sarebbe devastante. Come fa Salvini a prendere i voti in Calabria?».

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DELL’ACCOGLIENZA DOMENICO (MIMMO) LUCANO

Lucano si è, infine, soffermato anche sull’attuale situazione al Comune di Riace dopo le elezioni dello scorso 26 maggio, che l’hanno escluso dal Consiglio comunale portando portato alla guida dell’amministrazione un sindaco espressione di una lista nella quale erano presenti anche candidati della Lega.

«Io non faccio differenze di postazioni. Ricordo infatti – ha sostenuto l’ex sindaco – che il ‘Modello Riace’ l’abbiamo costruito già prima che diventassi sindaco. Certo, avevamo più strumenti in mano, più possibilità di divulgare il messaggio, ma l’accoglienza era nata già prima che diventassi sindaco. Ma il mio impegno continuerà, nessuno – ha concluso Lucano – può spegnere la mia voglia di contribuire a costruire una società giusta e a portare avanti ideali di umanità».

Per supportare Lucano dopo il rinvio a giudizio è nato il “Comitato Undici Giugno” che ha organizzato per domattina, proprio in concomitanza con la prima udienza del processo, una serie di iniziative a Locri: in piazza Tribunale si terrà un piccolo presidio con gazebo; lungo le vie cittadine si snoderà un corteo, con partenza alle 9 e nel pomeriggio dalle 14 assemblea presso la Casa della Cultura.

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