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CADE l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo d’appello “Black Monkey”. Secondo la Corte bolognese si tratta di associazione semplice e questo comporta una riduzione delle condanne per gran parte dei 23 imputati. Nicola Femia, considerato dalla Procura il capo dell’organizzazione legata alla ‘ndrangheta che faceva profitti con le slot, passa da 26 anni e 10 mesi a 16 anni. In aula c’era anche il giornalista Giovanni Tizian, parte civile per le minacce subite. Revocati i risarcimenti.

Molti dei reati sono stati dichiarati prescritti, mentre alcuni imputati minori sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato oppure perché il fatto non sussiste.

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La Corte d’Appello ha rideterminato la pena anche per il figlio di Femia, Rocco Maria Nicola, condannato ora a 10 anni di reclusione e 2.500 euro di multa e per la figlia Guendalina, condannata a cinque anni. Diminuisce anche la pena per Domenico Cagliuso, 10 anni, e per Giannalberto Campagna, genero di Nicola Femia, condannato a 7 anni. Quattro anni invece per l’ispettore di polizia Rosario Romeo e per Valentino Trifilio, 5 anni per Luigi Condelli e 3 per Massimiliano Colangelo.

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