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L'ex vice sindaco di Reggio Calabria Demetrio Naccari Carlizzi

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REGGIO CALABRIA – La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale della Libertà con cui si disponevano gli arresti domiciliari a carico di Demetrio Naccari Carlizzi, ex vicesindaco di Reggio Calabria ed ex assessore regionale, a seguito dell’operazione “Libro Nero” in cui Naccari è indagato con l’accusa di avere favorito la cosca Libri.

Da rimarcare che la richiesta era comunque sospesa per ragioni tecniche per cui l’ex vicesindaco non si trovare ristretto nel regime dei domiciliari.

Già nella fase preliminare il gip distrettuale aveva rigettato l’originaria richiesta di custodia cautelare in carcere della Dda di Reggio Calabria, che per questo aveva presentato ricorso al Tribunale della libertà. Il collegio, in attesa della decisione del ricorso in Cassazione avverso la richiesta della Procura, depositato dai difensori di Naccari Carlizzi, gli avvocati Natale Polimeni e Giuseppe Mazzotta, aveva accolto il ricorso della Dda e posto Naccari ai domiciliari fino al pronunciamento della Suprema Corte.

«In Cassazione – ha dichiarato l’avvocato Polimeni – abbiamo illustrato la tesi difensiva incentrata sull’assoluta inesistenza di una condotta capace di integrare, anche minimamente, l’ipotesi contestata, tesi accolta con l’annullamento dell’ordinanza del Tdl. Siamo contenti di questo ulteriore risultato difensivo che sono certo consentirà di dimostrare l’agire limpido e cristallino del Naccari e l’inesistenza di qualunque condizionamento di forze criminali di cui, per come si è dimostrato, egli è rimasto invece vittima finanche con danno».

Nell’inchiesta “Libro Nero”, sono coinvolte a vario titolo 18 persone, tra le quali l’ex vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò, prima di Forza Italia e successivamente transitato in Fratelli d’Italia, partito da cui è stato espulso, allo stato detenuto con l’accusa di associazione mafiosa.

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