X
<
>

Il tribunale di Torino

Condividi:
1 minuto per la lettura

REGGIO CALABRIA – Al processo d’appello bis chiamato Alto Piemonte, a Torino, per Rocco Dominello la pena è stata ricalcolata (dopo la derubricazione di un’accusa da tentato omicidio a lesioni) in quattro anni e otto mesi; per il padre, Saverio Dominello, in sette anni e sette mesi  (LEGGI L’ARTICOLO CON LE SUE DICHIARAZIONI IN AULA). La condanna più elevata (14 anni e 2 mesi) riguarda l’imputato Diego Raso.

L’inchiesta Alto Piemonte, diretta contro clan della ‘ndrangheta attivi nel Torinese e nelle province di Biella e Vercelli, sfociò il primo luglio 2016 in una serie di arresti.

Uno dei filoni riguardava l’interesse di figure legate alla cosca Pesce-Bellocco al business del bagarinaggio dei biglietti della Juventus.

SCOPRI TUTTI I CONTENUTI NEL FASCICOLO 
IN AGGIORNAMENTO DINAMICO
SUI PRESUNTI RAPPORTI TRA ‘NDRANGHETA E JUVENTUS

Nel primo processo d’appello Germani era stato condannato a quattro anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione. La Cassazione, pur confermando le ipotesi degli inquirenti sulle attività di Dominello negli ambienti della curva bianconera, annullò la sentenza a caricò dell’ex ultrà ordinando un nuovo passaggio davanti ai giudici piemontesi: oggi per Germani – che ha sempre negato le accuse – è arrivata l’assoluzione.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE