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Il bagnino Rocco Fontana

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SCILLA (RC) – Si chiama Rocco Fontana, ha 49 anni, è di Scilla, fa il bagnino e da lunedì scorso è ufficialmente un eroe per aver salvato due ragazze che stavano annegando al largo del mare dello Stretto.

Il valoroso gesto gli è valso un riconoscimento del Consiglio regionale della Calabria, che conferendogli una targa ha voluto «rendere omaggio ad un eroe calabrese, che nell’esercizio del suo lavoro – recita una nota del consigliere di FdI Giuseppe Neri – ha dato una forte testimonianza di quanto sia importante ed indispensabile l’attività di assistenza e prevenzione dei bagnanti». 

Un premio più che meritato visto che l’uomo ha salvato due giovani vite mettendo in pericolo la propria. Non è stata un’impresa facile, perché sfidare le imponderabili correnti dello Stretto non è mai facile.

IL VIDEO DEL SALVATAGGIO IN MARE

Fontana ce l’ha fatta con grande caparbietà e oggi è felice di poter raccontare una storia a lieto fine.

Signor Fontana, com’è andata esattamente la storia del doppio salvataggio nelle acque di Scilla? E quanto la rende orgoglioso esserne stato il protagonista?

Rocco Fontana con la targa della Regione

«Nella tarda mattinata di lunedì, mentre mi trovavo sulla riva, ho notato due ragazze al largo che lanciavano segnali d’aiuto. Erano a circa 150 metri dalla battigia: si erano allontanate troppo ed erano state trascinate dalla corrente. Non ho esitato un attimo e mi sono attivato con i nostri pochi mezzi a disposizione: canoa e salvagente. Affrontare la corrente è stato molto complicato, era davvero fortissima: ma sono riuscito a raggiungere le due giovani e a porgere loro il salvagente. Rientrare è stato ancora più faticoso, ero davvero stremato, stanchissimo. Io che conosco benissimo il mio mare, confesso di aver avuto un po’ di paura. Ma ce l’abbiamo fatta. Le due ragazze, provenienti dal Nord e quindi probabilmente non consapevoli delle insidie delle correnti dello Stretto, erano molto spaventate e in loro soccorso sono arrivate la Capitaneria di Porto e le forze dell’ordine. Io, invece, sono stato soccorso da un’ambulanza del 118 per dei controlli medici, che per fortuna hanno dato esito favorevole. È chiaro che sono molto orgoglioso di aver aiutato due ragazze che potevano essere mie figlie».

Anche il riconoscimento del Consiglio regionale è una gran bella soddisfazione…

«Certamente. Sono molto felice di averlo ricevuto: le parole se le porta via il tempo, il premio resta e sarà sempre un bel ricordo. Non amo rilasciare interviste, non amo riflettori e telecamere, sono molto timido e riservato. Ma un riconoscimento istituzionale per il mio lavoro è sicuramente una bella soddisfazione».

Che cosa si sente di raccomandare a chi si tuffa in acqua e in particolare nel mare dello Stretto?

«Innanzitutto bisogna rispettare i segnali: ci sono e vanno rispettati. Le acque dello Stretto, oltre che leggendarie, sono imprevedibili. Non bisogna allontanarsi più di tanto quando si entra in acqua, soprattutto se non se ne conoscono le caratteristiche. È il caso delle due ragazze che lunedì scorso hanno rischiato la vita. Chi viene in vacanza a Scilla, nella Costa Viola, deve fare attenzione quando fa il bagno a mare: il pericolo è sempre in agguato».

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