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ROMA – Blitz della Polizia contro la ‘ndrangheta attiva a Roma. Nella capitale, nelle prime ore di questa mattina è stata messa a segno un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia che ha svelato la penetrazione della ‘ndrangheta in importanti strutture ricettive a Rocca di Papa.

In particolare agenti della Sezione Criminalità Organizzata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di tre soggetti legati alla cosca Molè di Gioia Tauro (in provincia di Reggio Calabria) in quanto ritenuti responsabili di intestazione fittizia di beni, trasferimento fraudolento di valori in concorso, finalizzato ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Una quarta persona è stata arrestata ma destinata al regime degli arresti domiciliari.

Contestualmente è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, società, ditte ed immobili, situati a Rocca di Papa e Gioia Tauro per un valore di circa 4 milioni di euro. 

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, la ‘ndrangheta era riuscita a penetrare in importanti strutture ricettive a Rocca di Papa, ai Castelli Romani. In sostanza, avevano puntato sul business del turismo, delle strutture ricettive nella zona dei Castelli romani, le quattro persone arrestate dalla squadra mobile di Roma.

In base a quanto emerso da una serie di indagini, i quattro avevano scelto di «delocalizzare» in provincia di Roma i propri investimenti puntando sulla gestione di ristoranti, b&b e strutture alberghiere.

Gli arrestati sono l’imprenditore Agostino Cosoleto, 57 anni, Francesco Cosoleto, 32 anni, e Teodoro Mazzaferro, 62 anni, mentre Maria Luppino, 49 anni, moglie di Agostino, è stata posta ai domiciliari.

Secondo gli inquirenti Cosoleto è legato ai Molè in quanto suo figlio Francesco ha sposato la figlia di Rocco Molè, assassinato a in Calabria dieci anni fa e ritenuto a capo del clan. I Cosoleto furono coinvolti in indagini in passato: Agostino e il figlio Francesco furono arrestati nel 2009 proprio perché ritenuti legati ai Molè. Agostino, condannato in primo grado con giudizio abbreviato, fu poi assolto in appello, mentre Francesco, giudicato con rito ordinario, venne assolto dal Tribunale di Palmi. Dopo la scarcerazione hanno deciso di “trasferire” i proprio affari nella zona di Rocca di Papa e Frascati. Gli arrestati sono tutti accusati di trasferimento fittizio di beni.

Nell’inchiesta risulta indagata anche Maria Teresa Molè, 28 anni.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo quote della societa’ ‘Il Casale s.r.l.s.’, con sede in Rocca di Papa alla via Frascati nr. 177; ditta individuale ‘Il Redentore’ di Luppino Maria, con sede in Rocca di Papa alla via Frascati nr. 175, con tutti gli elementi presenti nel patrimonio aziendale (crediti, articoli risultanti dall’inventario, beni strumentali, denominazione aziendale, avviamento, beni nella disponibilita’ a qualsiasi titolo, conti correnti, autorizzazioni all’esercizio dell’attivita’ commerciale).  E ancora immobili facenti parte del fabbricato sito nel Comune di Gioia Tauro (RC) alla via Nazionale 18 nr. 178 ed in particolare appartamento e garage di pertinenza; 2 porzioni immobiliari, allo stato rustico, in corso di costruzione; lastrico solare, Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 4 milioni di euro.

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