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La tenda distrutta dalle fiamme

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PALMI (REGGIO CALABRIA) – L’ultimo incendio che ha causato la morte di un immigrato extrcomunitario a San Ferdinando, il primo nella nuova tendopoli (LEGGI), non sarà un incidente che si chiuderà in pochi giorni.

Oltre alle polemiche tra il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini (LEGGI) è la Procura della Repubblica di Palmi che vuole andare fino in fondo e che ha disposto una perizia tecnica per accertare le cause dell’incendio nella nuova tendopoli di San Ferdinando che all’alba di venerdì scorso ha provocato la morte del migrante senegalese, Sylla Nouma, di 32 anni.

Anche se il Procuratore di Palmi, Ottavio Sferlazza, ha voluto precisare che «ciò ovviamente non significa che disponiamo di elementi che consentano di privilegiare, in merito alle cause dell’incendio, un’ipotesi piuttosto che un’altra», quanto piuttosto che «la perizia è soltanto l’espressione del potere-dovere da parte nostra di accertare i fatti ed eventuali responsabilità, a qualsiasi titolo», l’obiettivo della procura è e resta quello di «sgomberare il campo da qualsiasi dubbio, nei limiti del possibile».

Oltre alla perizia tecnica, poi, la Procura di Palmi ha anche disposto l’autopsia sul corpo di Sylla Nouma.

Andando nel dettaglio, la perizia tecnica disposta dalla Procura della Repubblica di Palmi è la prima che viene eseguita per il decesso di un migrante nel centro della Piana di Gioia Tauro. Nei precedenti tre episodi, infatti, verificatisi tutti nella vecchia baraccopoli che è stata smantellata (LEGGI), non erano stati disposti esami di questo tipo.

Tuttavia, nel caso della morte di Sylla Nouma ci sono alcuni elementi emersi dagli accertamenti investigativi che meritano un approfondimento tra questi quello che riguarda la posizione in cui è stato trovato il corpo senza vita di Nouma, supino e con le braccia protese verso l’alto.

Un altro elemento che le indagini dovranno accertare è se il migrante morto, nel momento dell’incendio, verificatosi attorno alle 6 del mattino, si trovasse effettivamente da solo nella tenda, così come è emerso dalle prime testimonianze raccolte dagli investigatori, malgrado la presenza nella tenda di altre brande.

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