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REGGIO CALABRIA – Questa mattina, in seguito a indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, la Squadra mobile reggina e il Bundeskriminalamt (B.K.A.) di Wiesbaden in Germania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, per delitti in materia di droga, dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria nei confronti di Bruno Catanzaro, nato a Catanzaro il 7.10.1975, e Antonio Strangio, nato a Locri (RC) il 13.06.1979, catturati rispettivamente a Taverna (CZ) e nella cittadina tedesca di Moers, nelle vicinanze di Duisburg.

Gli arresti si inseriscono nell’ambito dell’operazione di polizia interforze European ‘Ndrangheta Connection eseguita, nello scorso dicembre (LEGGI LA NOTIZIA), in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone, con il coordinamento di Eurojust e dell’agenzia Europol, che ha colpito, tra gli altri, numerosi esponenti di vertice delle famiglie mafiose del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria, rivelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro e nel reimpiego dei proventi illeciti nel settore della ristorazione.

L’operazione è stata il frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito del joint investigation team costituito il 18.10.2016 a L’Aia, presso Eurojust, tra magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, per l’Italia, la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria con il supporto della Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo, la Squadra mobile di Reggio Calabria con il supporto del Servizio centrale operativo della polizia, il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata della guardia di finanza e il IV Gruppo del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza; per la Germania, la Procura di Duisburg e il Bundeskriminalamt (B.K.A.) di Wiesbaden; per i Paesi Bassi la Procura di Zwolle e il F.I.O.D. (Corpo olandese di polizia fiscale ed economica) di Eindhoven.

Dopo gli arresti del dicembre scorso, le indagini sono proseguite, per la parte curata dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti Francesco Tedesco e Simona Ferraiuolo, mediante una serie di approfondimenti di elementi derivanti delle attività tecniche di intercettazione. 

«Le attività – spiegano gli inquirenti – hanno portato alla luce alcune condotte di Bruno Catanzaro in ordine al fatto di aver accettato in vendita cocaina e un cartone di hashish, detenuta in concorso da Giovanni Gentile, nato a Locri (RC) il 6.6.1981, e Domenico Pelle, nato a Locri (RC) il 15.04.1992, entrambi già arrestati nell’operazione European ‘Ndrangheta Connection; nonché di aver tentato di acquistare da Gentile e Pelle almeno un pacco di cocaina, a un prezzo tra i 38.000 e i 41.000 euro al kg».

Nel dettaglio, «a Catanzaro viene contestata anche la detenzione di un campione di marijuana denominata Amnesia e la cessione, al prezzo di 3.000 euro al kg, di hashish ‘superpolline’».

Per quanto riguarda Strangio, le accuse mosse nei suoi confronti riguardano «delitti in materia di sostanze stupefacenti e, in particolare, di aver detenuto e messo in vendita a Pelle, che accettava l’accordo, 4 o 5 pacchi di cocaina che Pelle avrebbe dovuto tagliare per poi distribuire nella piazza di Milano, pagandola o scambiandola con eroina. Per entrambi gli indagati è stata riconosciuta l’aggravante di aver agevolato la cosca di ‘Ndrangheta dei Pelle-Vottari di San Luca».

Da tempo, Strangio, alias ‘TT’ e ‘il meccanico’, si trovava a Moers, dove è stato localizzato e arrestato dal Bka tedesco, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Reggio Calabria.

Strangio è cugino di Domenico Pelle, classe 1992 ed è nipote dei fratelli Antonio Pelle, classe 1962, elemento di vertice della cosca Pelle di San Luca, arrestato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria nel 2016 in stato di latitanza, e Domenico Pelle, classe 1950, alias ‘Mico i Mata’, attualmente detenuto in quanto coinvolto nell’inchiesta European ‘Ndrangheta Connection.

Dopo le formalità di rito, l’autorità giudiziaria di Reggio Calabria avanzerà richiesta di consegna in Italia di Strangio.

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