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(TAURIANOVA) REGGIO CALABRIA – Nuovo maxi sequestro di beni in provincia di Reggio Calabria per un valore di oltre 13 milioni di euro. A mettere a segno il sequestro è stata la Guardia di finanza nei confronti dell’imprenditore Carmelo Sposato, di 45 anni, ritenuto «intraneo alla cosca Sposato-Tallarida, operante a Taurianova».

Sposato «era stato arrestato – spiegano gli inquirenti – nel corso dell’operazione “Terramara closed”, che nel dicembre 2017 portò all’arresto di 47 persone, per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso. Nel corso delle successive indagini patrimoniali, eseguite dal Gico della Guardia di finanza, sono state ricostruite le acquisizioni patrimoniali, dirette o indirette, effettuate nell’arco temporale dal 1997 ad oggi ed è emersa la sproporzione tra i redditi ed il patrimonio».

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Ma soprattutto sarebbe emersa, riferisce la finanza, «la natura mafiosa dell’attività d’impresa svolta nel tempo» da Sposato, indicato come «imprenditore espressione della cosca di riferimento».

Nel dettaglio, il provvedimento di sequestro, eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello Scico, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale su richiesta del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del pubblico ministero Giulia Pantano.

L’operazione “Terramara Closed”, condotta dalla Squadra mobile reggina, dal Reparto operativo dei Carabinieri e dal Nucleo di polizia economico ginanziaria della Guardia di finanza aveva colpito la cosca Avignone – Zagari – Fazzalari – Viola, alla quale apparterrebbe il gruppo «Sposato-Tallarida».

Nell’occasione, il Gico della Finanza aveva ricostruito il patrimonio accumulato, tra gli altri, dai componenti del nucleo familiare Sposato, evidenziando una ingiustificata differenza tra il reddito e il patrimonio posseduto, anche per interposta persona. Sulla base degli elementi raccolti, già a dicembre 2017, la Dda, in via d’urgenza, aveva disposto il sequestro preventivo di altre due imprese edili riconducibili a Sposato, per un valore di circa 10 milioni di euro.

Alla luce delle nuove indagini patrimoniali, il Tribunale ha disposto il sequestro da 4 tra imprese e società commerciali, quote societarie, fabbricati e terreni oltre a disponibilità finanziarie, per un valore stimato in circa euro 13.200.000. 

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