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Il sindaco Falcomatà davanti al manifesto per Patrick Zaki

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REGGIO CALABRIA – Da oggi, sulla facciata di Palazzo San Giorgio, sede del Municipio di Reggio Calabria, campeggerà il volto di Patrick Zaki. L’Amministrazione comunale reggina guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, infatti, ha aderito all’iniziativa lanciata dall’associazione “InOltre – Alternativa Progressista” per sensibilizzare e favorire l’immediata scarcerazione del cittadino egiziano, ricercatore all’università di Bologna, detenuto al Cairo per il suo attivismo e le sue idee politiche. Il manifesto, opera dell’artista Francesca Grosso, è un ritratto del giovane studente composto dalle frasi di una lettera, tradotta in 16 lingue da “InOltre”, che ne invoca la liberazione.

Questa mattina alla cerimonia di apposizione dell’immagine di Patrick Zaki sul portone principale di Palazzo San Giorgio, era presente il sindaco Giuseppe Falcomatà insieme alla rappresentante dell’Associazione “InOltre – Alternativa Progressista” Melania Toscano, il Vicesindaco Tonino Perna ed il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Marra.

«Con questo gesto simbolico – ha commentato il sindaco Giuseppe Falcomatà a margine della cerimonia – invitiamo il Governo italiano a produrre altri e più incessanti sforzi nelle negoziazioni affinché Patrick Zaki venga liberato e possa tornare presto in Italia. Ci uniamo a tutti coloro che in questi giorni hanno avanzato la richiesta al Presidente Mattarella affinché sia riconosciuta al giovane la cittadinanza italiana, ed anche l’Europa possa assumere le iniziative necessarie finalizzate ad un suo rilascio immediato».

«Non abbiamo esitato un solo istante – ha aggiunto il sindaco – nel sostenere la campagna lanciata da “InOltre Alternativa Progressista”, cui va il nostro pieno e convinto ringraziamento. Anche se simili iniziative possono apparire simboliche di fronte all’enormità del problema, sono ugualmente indispensabili per tenere i riflettori sempre accesi su casi, come quello patito da Zaki, che umiliano la democrazia e rappresentano un intollerabile abuso contro ogni principio di giustizia, libertà e tolleranza».

«Quella di Patrick Zaki – ha continuato – è una carcerazione preventiva oltremodo ingiusta ed illegittima che dura da ormai un anno. Si tratta di una vera e propria violazione dei diritti dell’uomo perpetrata dall’Egitto, un Paese già tristemente protagonista della vicenda spregevole subita dal nostro Giulio Regeni. Servono, dunque, una presa di coscienza collettiva ed una mobilitazione internazionale forte affinché venga definitivamente chiuso un evento disumano che rappresenta una delle pagine più tristi della storia contemporanea».

«L’ulteriore prolungamento della carcerazione preventiva inflitta allo studente egiziano – ha concluso Giuseppe Falcomatà – è un motivo in più che alimenta la nostra indignazione e ci spinge a continuare a tenere alta l’attenzione alzando la voce in difesa della civiltà e della democrazia. Invito ogni reggino, che da oggi si troverà ad osservare l’immagine di Patrick Zaki affissa su Palazzo San Giorgio, a riflettere sui dolori che provocano l’intolleranza, l’autoritarismo, i sentimenti abietti dell’odio e della discriminazione».

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