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Don Luigi Ciotti

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OGGI verrà don Luigi Ciotti a Rizziconi. L’appuntamento è alle 10 nella sala consiliare del Comune. Un luogo sul quale da decenni le mani della cosca Crea si sono allungate e strette, facendo mancare il respiro a tutti.  Qui a due passi da Gioia Tauro, nel cuore del mandamento tirrenico della ‘ndrangheta calabrese, da sempre patria di teste “pensanti e strateghi” della criminalità calabrese, è in gioco una guerra tra chi cerca di liberare questi luoghi dal giogo mafioso e chi invece continua ad imporre la sua presenza asfissiante a suon di agguati e di vendette trasversali ignobili.

Qui nel cuore della Piana solo pronunciare il nome dei Crea suscita ancora paura ed isolamenti. E chi lo fa o lo ha fatto in passato con denunce precise che hanno già portato vagonate di anni di carcere ai vertici del casato di ‘ndrangheta, rischia la vita nonostante vive blindato e protetto da polizia, carabinieri o Guardia di Finanza. Una sfida che si combatte ogni giorno fino all’ultimo respiro.

Nei giorni scorsi l’ennesima operazione della Dda reggina ha dimostrato come i componenti della famiglia fossero pronti a colpire ancora con bombe a mano e bazooka e l’aria si è ancora una volta surriscaldata. La tensione è risalita alle stelle e lo Stato ci ha messo la faccia a difesa delle libertà individuali e collettive, a tutela dello stato di diritto e della democrazia. Il Prefetto Massimo Mariani ha presieduto un Comitato per l’ordine pubblico proprio a Rizziconi con la presenza dei vertici della Procura Distrettuale di Reggio Calabria, il Procuratore Giovanni Bombardieri ed i vertici delle forze dell’ordine. Un Comitato che si è svolto al Comune di Rizziconi. Una scelta simbolica ed importante che è servita a lanciare un messaggio preciso alla gente ed a chi si sente in pericolo: lo Stato c’è e farà tutto ciò che è necessario per sconfiggere chi osa mettere a rischio la vita delle persone. Che non ci sarà nessuna speranza per chi cova sentimenti di vendette o attentati. Questa cittadina ha già pagato con vittime innocenti sui quali deve emergere ancora verità e giustizia. Ma da solo lo Stato non basta a contrapporsi anche sul piano sociale e culturale ai violenti e alla ‘ndrangheta: serve anche il contributo della società civile. Don Ciotti verrà per questa ragione, per sostenere l’azione di coloro che denunciano, si impegnano, che lottano su vari fronti da quello sociale a quello giudiziario. Verrà su invito di don Pino Demasi, referente territoriale di Libera nella Piana che conosce bene i rischi ed i pericoli, e che sa della pericolosità della ‘ndrangheta.

«Le ultime operazioni delle forze dell’ordine che hanno smascherato ulteriori progetti criminali delle cosche della Piana non possono lasciare indifferenti – ha detto don Pino – le comunità pianigiane. Comunità che oggi più che mai hanno voglia di voltare pagina, grazie anche al coraggio di persone che si sono esposte maggiormente denunciando la criminalità organizzata. La recente riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutasi a Rizziconi ha voluto significare un segnale importantissimo di attenzione e di vicinanza da parte della “squadra Stato”.  In questa logica, Libera ha ritenuto opportuno organizzare un momento significativo di incoraggiamento alle nostre comunità locali, e nello stesso tempo di risposta alle sfide delle cosche. E lo si è pensato volutamente non come una manifestazione di massa, ma come una presenza “fisica” della “squadra Stato “e dei rappresentanti delle Istituzioni locali, primi baluardi della legalità, in un centro, quale Rizziconi, tra i più vessati da parte della ndrangheta, ma anche luogo di speranza grazie alla presenza di tanti “ribelli”, ai quali soprattutto si intende esprimere la concreta vicinanza».

Torna a Rizziconi don Ciotti che conosce bene la sfrontatezza della ‘ndrangheta locale, conosce luoghi, storie ed uomini il fondatore di Libera e sa che qui si sta combattendo una delicatissima battaglia per l’affermazione della legalità e della responsabilità e tuonerà come sempre come fece alcuni anni fa in quei campetti di calcetto realizzati in contrada Li Morti su terreni confiscati proprio ai Crea, che erano stati distrutti per non far giocare i bambini. Fu proprio Ciotti a chiedere all’allora ct della nazionale Cesare Prandelli di far venire la squadra proprio a Rizziconi per riaffermare il valore educativo dello sport in una terra di confine. E fu una festa. Ma chi pensava che da allora tutto potesse cambiare e la paura potesse essere sconfitta dovette ricredersi. La sfrontatezza di alcune famiglie di ‘ndrangheta non conosce confini, la loro sete di vendetta e la loro resistenza mette alla prova anche i più coraggiosi. Ma davanti a queste sfide ed a questa voglia di continuare ad imporre le loro logiche si contrappone la resilienza dei liberi che non fanno passi indietro e insieme con lo Stato continuano a combattere nella consapevolezza che se alla fine, nonostante la battaglia sarà aspra, chi vincerà non potrà che essere la voglia di libertà e di riscatto degli uomini onesti del territorio della Piana.

L’incontro si svolgerà presso la Sala Consiliare del Comune di Rizziconi. Subito dopo, i rappresentanti dell’Istituzione si recheranno in visita a Polistena alla sede della Cooperativa Valle del Marro e al Centro Polifunzionale Padre Pino Puglisi. Ambedue le realtà sono “buone pratiche” di utilizzo dei beni confiscati e quindi presidi di legalità.

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