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REGGIO CALABRIA – Un blitz contro l’assenteismo è stato messo a segno dai finanzieri della compagnia di Palmi, sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Palmi. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale nei confronti di 13 dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, in servizio presso il “polo sanitario” di Taurianova.

Il provvedimento eseguito costituisce l’epilogo di una complessa indagine, eseguita dalle Fiamme Gialle palmesi sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta da Ottavio Sferlazza. Nel mirino, fanno sapere i finanzieri, «plurime e reiterate condotte fraudolente poste in essere da numerosi dipendenti dell’Asp di Reggio Calabria, in servizio presso il polo sanitario di Taurianova, i quali, pur facendo risultare la regolare presenza in servizio, erano soliti assentarsi dal posto di lavoro in maniera del tutto ingiustificata e con carattere di allarmante sistematicità, per dedicarsi alle più disparate esigenze di carattere personale».

Oltre «all’assenza ingiustificata e reiterata nel tempo dal posto di lavoro», sottolineano i finanzieri, è emersa anche «l’inoperosità quotidiana di buona parte dei dipendenti che, in svariate occasioni, dopo aver timbrato, stazionavano per ore nell’atrio esterno» dell’Asp. Gli indagati, come ricostruiscono i finanzieri, «non solo non effettuavano le ore di servizio previste, ma addirittura attestavano falsamente» di effettuare straordinario fino ad oltre 30 ore mensili.

E’ il caso ad esempio di un indagato che, in orario pomeridiano, arrivava in tuta all’Asp dove «consegnava il proprio badge ad un collega compiacente che timbrava» al posto suo «per poi dedicarsi ad attività sportiva». Secondo le indagini della guardia di finanza «in una delle articolazioni della struttura, non era adottato addirittura alcun sistema di rendicontazione e controllo delle presenze lavorative dei dipendenti». Le odierne misure cautelari hanno riguardato ben 13 dipendenti dell’Asp. Nel corso dell’operazione sono state altresì notificate 38 informazioni di garanzia, che hanno riguardato i destinatari del provvedimento, nonché ulteriori 25 indagati.

In un altro caso, un indagato, d’estate è riuscito «a farsi certificare, con la compiacenza del medico di base, una condizione di malattia». In realtà se ne andava al mare, in una località ionica del basso reggino, a godersi una giornata di relax. Secondo i finanzieri, dall’esame «della copiosa documentazione acquisita presso gli Uffici preposti alla liquidazione degli stipendi dei dipendenti nonché dalle dichiarazioni rese in atti dai responsabili degli uffici in questione» sono emerse «gravi inefficienze organizzative e gestionali rispetto alle modalità di controllo e rendicontazione delle presenze del personale impiegato nella struttura Asp in questione, tali da consentire la possibilità, di adottare all’interno dei singoli uffici, in maniera arbitraria, variegate modalità di rendicontazione, in alcun modo rispondenti alle disposizioni previste».

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