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REGGIO CALABRIA – 71 nuovi casi. È un dato che spaventa quello riportato ieri nel consueto bollettino regionale (LEGGI) sulla diffusione e sul contagio del coronavirus a Reggio Calabria e provincia. I soggetti positivi crescono vertiginosamente, anche se per il momento sono in gran parte asintomatici o paucisintomatici (lievi sintomi). Un solo ingresso nelle ultime 24 ore porta a 29 i pazienti positivi al Covid-19 ricoverati al Gom: 21 in malattie infettive, 7 in pneumologia e 1 in terapia intensiva. Nei 523 casi attivi pure 495 persone positive in isolamento domiciliare. I casi chiusi sono 437 (416 guariti, 21 deceduti).

Il caso del giorno, se non altro perché vede coinvolti contemporaneamente tre comuni, è quello del sindaco di Calanna Domenico Romeo (LEGGI), positivo al tampone insieme a un’altra persona che presta servizio nello stesso comune. Il primo cittadino è in isolamento e rassicura: «Sto bene, e non ho sintomi. Ho provveduto già a comunicare all’Asp l’elenco delle persone con le quali negli ultimi giorni ho avuto dei contatti più stretti», scrive Romeo su Facebook allegando l’ordinanza di chiusura del palazzo comunale per tre giorni per consentire sanificazione e verifiche sanitarie.

Non finisce mica qui. Il sindaco calannese Domenico Romeo, infatti, è domiciliato a Villa San Giovanni, ed è responsabile dell’area economico-finanziaria del Comune di Campo Calabro. E quindi il Comune di Villa annuncia l’ottavo caso positivo in città, stavolta diffondendo le generalità del soggetto visto che lo stesso si è già esposto: «Si tratta di Domenico Romeo, sindaco di Calanna, ottimo amministratore, grande professionista e uomo appartenente alla nostra comunità».

Non rinuncia al tono istituzionale e alla regola della privacy, invece, il sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci che comunica la positività di «un dipendente dell’ente residente in altro comune», chiude la casa municipale per tre giorni e poi rassicura sull’attivazione di tutti i protocolli anti covid.

A Reggio centro acque agitate alla clinica “Villa Aurora”, con Fp, Cgil e Sul che proclamano lo stato d’agitazione del personale «perché si è verificato il caso di positività al Covid di un dipendente e l’azienda non ha messo in moto il meccanismo di salvaguardia previsto da diversi Dpcm». Sempre a Reggio ancora caos nelle scuole: la positività di una docente manda in quarantena 11 classi della primaria “Principe di Piemonte”, di fatto la prima scuola chiusa in città. E sarebbe a rischio chiusura anche l’Infanzia “Principe di Piemonte”.

Rompe il silenzio sul coronavirus, ma non per aggiornare sulla situazione di Reggio, il sindaco Giuseppe Falcomatà che commenta l’ultimo Dpcm del premier Conte: «Non si può delegare esclusivamente ai Comuni la responsabilità del controllo sulle piazze e sui luoghi all’aperto interessati dal nuovo provvedimento. L’atteggiamento del Governo rischia di generare confusione, con decisioni incoerenti e che potrebbero essere differenti da città a città. Apprezziamo che dal testo del Dpcm sia stata tolta l’indicazione sui sindaci, che non era stata in alcun modo concordata. Certo questo non basta: noi chiediamo che tutto ciò che avverrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, sia discusso in maniera ampia e condivisa, soprattutto con i sindaci che sono le prime sentinelle sul territorio e non possono conoscere a pacchetto chiuso le decisioni assunte dal Governo».

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