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L'ospedale di Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – Il Covid-19 riprende la sua corsa e la variante Delta spopola nell’area metropolitana. A lanciare l’allarme, dopo i dati degli ultimi giorni, è la Prefettura, che annuncia l’adozione di misure volte a contrastare la diffusione del virus.

I nuovi positivi rilevati – 55, quindi in crescita rispetto al giorno prima – portano a quota 835 i casi attivi, che sono così distribuiti: 29 persone ricoverate al Gom “Bianchi Melacrino Morelli” (2 in Terapia intensiva) e 806 persone in isolamento domiciliare. I casi chiusi sono 23.260 (22.915 guariti, 345 deceduti).

Ben 4, dunque, i decessi riportati nel bollettino regionale di ieri: uno comunicato dal Gom e riguardante una donna di 93 anni affetta da severe patologie concomitanti; altri tre decessi comunicati dall’Asp e relativi ad altrettanti anziani ospitati in Rsa, venuti a mancare il 17 luglio, il 18 luglio e il 4 agosto nonostante pare che avessero ricevuto la doppia dose di vaccino. La riesplosione del virus sta facendo ripiombare nell’incubo diversi comuni che ormai erano covid-free.

Ieri è toccato al sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, annunciare ai propri concittadini 26 casi attivi. Inoltre, la postazione della Guardia Medica di Bovalino è rimasta chiusa una notte per la positività del personale sanitario e la conseguente attività di sanificazione dei locali.

Contagi e decessi preoccupano non poco, tant’è che i rappresentanti istituzionali preposti hanno fatto il punto della situazione col prefetto Massimo Mariani. Una riunione operativa in cui «i vertici sanitari – recita la nota diffusa dalla Prefettura – hanno rappresentato, anche in ragione della diffusione della cosiddetta variante Delta, un incremento dei contagi e dei ricoveri, con un abbassamento dell’età media dei pazienti. Al riguardo, è stata manifestata forte preoccupazione per le criticità che si potrebbero verificare presso le strutture ospedaliere se, nelle prossime settimane, dovesse essere confermato questo trend».

È stato sottolineato, in particolare, come occorra «assicurare il rispetto delle misure di prevenzione, soprattutto tra i più giovani e nelle occasioni dove risulta più facile la trasmissione del virus, a causa della presenza di gruppi consistenti di persone (luoghi di ritrovo, cerimonie ed eventi, locali)».

Misure che da giugno a oggi sono andate a farsi benedire: ovunque, infatti, gli assembramenti sono stati e sono all’ordine del giorno e la mascherina è diventata un optional pure al chiuso.

Ecco perché il prefetto Mariani «ha assicurato – prosegue la nota – la predisposizione di capillari servizi da parte delle Forze di Polizia, esortando i sindaci a programmare mirati controlli da parte della Polizia locale».

Nei prossimi giorni, pertanto, «saranno effettuate puntuali verifiche del rigoroso rispetto di quanto stabilito dalle prescrizioni normative, con particolare riferimento al possesso dei requisiti necessari ai sensi delle nuove disposizioni di settore per l’accesso, ad esempio, ad impianti sportivi o ai servizi di ristorazione».

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