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REGGIO CALABRIA – Meno contagi ma ancora un decesso nell’area metropolitana reggina. Il covid-19 continua a uccidere, e lo fa senza guardare in faccia nessuno. Nella Terapia intensiva del Gom “Bianchi Melacrino Morelli” si è spento il 47enne Adriano Raso, noto imprenditore di San Giorgio Morgeto operativo nel settore della ristorazione e alberghiero. Dal bollettino dell’ospedale si è appreso che l’uomo era affetto da altre patologie concomitanti all’infezione e non era vaccinato. Era ricoverato a Reggio da alcuni giorni, a causa di una polmonite causata appunto dal virus. La sua scomparsa ha suscitato sconcerto e commozione in tutta la Piana di Gioia Tauro e, in particolare, a San Giorgio Morgeto e a Cittanova, sedi delle sue attività, il ristorante “Il Castello degli dei” e il resort “Uliveto Principessa”, quest’ultimo affidatogli dalla Dia (Direzione investigativa antimafia).

Adriano Raso, sposato e padre di tre figlie, è il 379esimo morto per covid dall’inizio della pandemia, il 370esimo al Gom. Qui, dopo 4 ricoveri e 5 dimissioni, risultano attualmente degenti 70 pazienti: 41 nell’Unità Operativa di Malattie Infettive, 22 in Pneumologia, 2 in Ostetricia e Ginecologia e 5 in Terapia Intensiva.

Va decisamente meglio sul fronte dei contagi, in calo rispetto ai giorni scorsi: 65 nuovi positivi di ieri, unitamente a 159 guariti, mantengono costante il numero di casi attivi (1.923). Il miglioramento riguarda anche il piccolo comune di Ciminà, che esce in anticipo dalla zona rossa: il lockdown, che era stato prorogato fino a tutto il 22 settembre, termina oggi grazie «a una notevole riduzione dei casi», come riporta l’ordinanza firmata ieri sera dal governatore Nino Spirlì in base alle ultime indicazioni fornite dall’Asp di Reggio Calabria. Indicazioni non altrettanto confortanti per il comune di San Luca, dove invece le massime restrizioni sono prorogate – con la stessa ordinanza per Ciminà – fino a tutto il 26 settembre.

A San Luca permane, infatti, «una situazione di criticità, con ancora 84 casi attivi e una elevata incidenza rispetto alla popolazione residente». Nel nuovo provvedimento firmato da Spirlì viene analizzato il trend dei contagi in Calabria e soprattutto a Reggio: «I dati epidemiologici e di monitoraggio disponibili a livello regionale, pur registrando una leggera flessione nell’ultimo report di monitoraggio, fanno rilevare un valore dell’incidenza per 100.000 abitanti ampiamente superiore a 50, soglia di allerta per la zona bianca. In particolare nella provincia di Reggio Calabria, i dati di incidenza dell’ultima settimana di monitoraggio (al 16 settembre), hanno raggiunto un valore superiore a 130 per 100mila abitanti; la circolazione della variante cosiddetta “Delta”, stimata nel territorio regionale e nazionale con valori di prevalenza prossimi al 100% e, pertanto, nettamente predominante, nonché la campagna vaccinale ancora non completata e con fasce di popolazione non immunizzate, impongono di mantenere alto il livello di attenzione, sia per contenere la risalita della curva dei contagi, che per il costante aumento che si continua ad osservare, del grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in Area Medica e in Terapia Intensiva dell’intera Regione, da cui si può determinare la possibile collocazione in una fascia di rischio più elevata e l’adozione di restrizioni». 

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