X
<
>

Rifiuti dati alle fiamme a Reggio Calabria

Condividi:
4 minuti per la lettura

REGGIO CALABRIA – Una città invasa dai rifiuti, davanti ai portoni, nelle piazze, sui marciapiedi, lungo le scale pubbliche, davanti ad i locali, agli esercizi commerciali, alle banche, davanti ad hotel e B&B e persino davanti ai luoghi sensibili come ospedali, scuole ed asili (cui giustamente il primo cittadino ha disposto che siano liberati per primi dai cumuli).

Rifiuti che non si riescono a smaltire per via dei rallentamenti della raccolta che in questi ultimi mesi hanno lasciato il territorio ricoperto dai rifiuti ed anche per i limiti in termini di tonnellate (100 per Reggio) del conferimento alla discarica quasi cittadina di Sambatello (tetto stabilito per la metrocity, dal momento che qui scaricano anche altri comuni del Reggino secondo un piano di rotazione stabilito dallo stesso sindaco metropolitano Falcomatà che è anche il medesimo sindaco del comune di Reggio) mentre da ieri, grazie all’ultima delibera della metrocity e fino al 15 luglio si potrà conferire dietro onerosi esborsi in Puglia.

Rifiuti che hanno iniziato a trasformarsi in roghi tossici in ogni parte della città, da Arghillà a Ciccarello, da San Gregorio al Rione Marconi, mentre il primo cittadino e la sua maggioranza, per la seconda estate consecutiva, in una città che vive comunque una perenne emergenza rifiuti, invoca come unica soluzione l’intervento dell’Esercito.

«Per contenere un malcostume che umilia ed offende l’intera città. È una battaglia che il Comune non può vincere da solo. Che fine ha fatto l’impegno d’affidare il controllo delle zone più sensibili agli uomini ed alle donne dell’Esercito?».

I militari dello Stato dovrebbero intervenire, secondo quanto si legge, per fronteggiare l’emergenza dell’abbandono rifiuti e per evitare i roghi. Una richiesta che il sindaco ha fatto sottoscrivere, con apposite note stampa e fiumi di inchiostro, ad ogni gruppo consiliare della propria maggioranza.

Ma l’arrivo dell’esercito non può essere la via. Ok va bene. Ma se la città resta oberata di rifiuti in ogni sua via, corso, viale, periferia e l’emergenza rifiuti resta tale e non si affronta, in maniera radicale, applicando i dovuti correttivi, potenziando gli impianti  e modificando il sistema, se supereremo l’emergenza rifiuti 2021, ci ritroveremo l’anno prossimo, come la cavia che corre inutilmente dentro la gabbietta, ad invocare per la terza estate consecutiva l’intervento dell’esercito (con gli annessi ed i connessi di ricadute “pubblicitarie” ai nostri progetti turistici).

La via di uscita temporanea. Fortunatamente una soluzione, sia pur ancora tampone per uscire dal dramma sanitario, sembra essere stata trovata oggi nel corso di un incontro regionale: si consentirà ai comuni dell’area di conferire i propri scarti di lavorazione, fino alla fine di agosto, in altri impianti regionali (la metrocity da quando ha avuto le competenze deve utilizzare i propri impianti). Alla Città metropolitana sarà permesso di conferire anche in Piemonte.

Per trovare la quadra determinante è stato il consigliere regionale Raffaele Sainato (FI) ha raccontato del proficuo incontro avuto con l’assessore regionale all’Ambiente De Caprio circa l’emergenza rifiuti di Reggio Calabria. «Un lungo, positivo e proficuo confronto, su mia espressa richiesta, si è svolto nelle scorse ore, al Dipartimento regionale Ambiente – ha raccontato Sainato – per discutere sulle criticità che si stanno riscontrando nella gestione della raccolta dei rifiuti nella città metropolitana di Reggio Calabria. Un incontro coordinato e diretto dall’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio, che ancora una volta, ha dimostrato attenzione e sensibilità alle sollecitazioni che provengono dai territori della Calabria».

Tavolo operativo. Al tavolo, al quale hanno partecipato il direttore generale del Dipartimento Gianfranco Comito, Vincenzo De Matteis e Ida Cozza, dell’Ufficio rifiuti, Emanuela Altilia, dell’assessorato regionale, il consigliere delegato della Città metropolitana Salvatore Fuda e il dirigente del settore ambiente della metrocity Pietro Foti, sono state affrontate tutte le questioni aperte, che stanno generando non pochi rallentamenti nel ciclo dei rifiuti. «Al termine dell’incontro, grazie anche alla mia intermediazione, la Regione, per il tramite dell’assessore De Caprio e del direttore Comito, si è dichiarata disponibile a venire incontro alle richieste della Città metropolitana, consentendo ai comuni dell’area di conferire i propri scarti di lavorazione, fino alla fine di agosto, in altri impianti regionali. E non solo, grazie alle positive interlocuzioni avviate dall’assessore De Caprio e dalla sua struttura, la Città metropolitana reggina avrà la possibilità di conferire anche in Piemonte».

Ennesimo richiamo. Ancora una volta però la Regione (come in passato aveva fatto anche il Governatore di centrosinistra Mario Oliverio) invita «la Città metropolitana, a cui compete la responsabilità nella gestione del servizio, ad accelerare le procedure per mandare a regime il sistema di impiantistica presente sul territorio, efficientandolo al meglio, attraverso il pieno utilizzo delle risorse regionali già stanziate».

«La logica delle buone e leali relazioni istituzionali – ha concluso il consigliere regionale – che fin dal mio insediamento ho perseguito quale priorità per il superamento dei problemi e per una rinnovata progettualità, ancora una volta consente di dare risposte alle legittime esigenze dei cittadini e del tessuto produttivo, che pretendono e meritano, specie nella stagione estiva, un servizio di raccolta dei rifiuti efficace».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE