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Rifiuti abbandonati a Piazza del Popolo a Reggio Calabria

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IL DEGRADO regna sovrano nell’area attorno al mercato di piazza del Popolo. Un altro luogo della città dove il rischio igienico-sanitario è altissimo, tra rifiuti di ogni genere, topi e ratti (vivi e morti), odori nauseabondi. Le microdiscariche abbondano: ce ne sono decine, e sono dovute sia all’inciviltà di venditori ambulanti e di cittadini sia a un servizio di raccolta dei rifiuti carente sotto tutti gli aspetti. L’aria è davvero irrespirabile: scarti di cibo e carcasse di roditori emanano un tanfo terribile, contro cui neanche la mascherina anticovid-19 può fare nulla.

Una situazione ancor più incresciosa considerando che, solo a pochissimi passi da tanta sporcizia, sono esposti per la vendita prodotti alimentari e di altro genere. Chi attraversa a piedi, ma anche con un mezzo a due o a quattro ruote, le vie che portano al mercato deve per forza di cose accelerare per non dare di stomaco. I marciapiedi della zona sono luridi, idem le strade.

Le attività di disinfestazione e di igienizzazione continuano a essere un optional in città. Reggio è ormai completamente in preda all’inciviltà, all’indifferenza, all’abbandono.

Le istituzioni, tutte, come possono restare ferme davanti a tanto scempio? Che senso ha il risultato occasionale se poi la città resta immersa nell’immondizia? Incivile non è solo chi sporca ma pure chi non pulisce. Il mercato di piazza del Popolo si svolge in un contesto di totale incuria. A pochi metri dalle bancarelle c’è proprio di tutto, ovviamente anche escrementi animali. Feci canine non raccolte e tracce di urina lasciate dai gatti randagi interi che spruzzano per marcare il territorio, con la conseguenza di odoracci insopportabili.

Chiaramente, gli amici a quattro zampe non c’entrano nulla: gli unici responsabili sono padroni maleducati e istituzioni (Comune e Asp) che non rispettano le leggi in materia di randagismo. Ecco che l’emergenza ambientale è servita. E così i pericoli per la salute pubblica. Il mercato, però, va avanti come se niente fosse.

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