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Il porto di Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – «L’Autorità portuale di Messina verrà prorogata fino a dicembre» ha annunciato ieri il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, durante il vertice in Prefettura a Messina con i cluster marittimi e il sindaco Renato Accorinti. E se così sarà è possibile ipotizzare anche che il Commissariamento dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro potrà essere prorogato fino a fine anno.

Ipotesi certo, ma non fantascienza vista l’insicurezza che si respira sul versante calabro. Ma c’è di più perché ieri Delrio a Messina ha anche spiegato che «il luogo fisico dove ricadrà la sede non è importante. Messina – ha aggiunto Delrio che ha partecipato ad un incontro voluto dal sottosegretario Pd Davide Faraone – avrà la sua autonomia amministrativa e qualsiasi progetto verrà valutato singolarmente dal ministero».

Una botta al cerchio ed una alla botte che lascia interdetti coloro che speravano in un’assunzione di responsabilità sulla grave situazione che vive ormai da tempo il mega scalo di transhipment di Gioia Tauro, dove davanti a imponenti esuberi, la soluzione già approvata dal Comitato Portuale, dell’Agenzia del Lavoro portuale, dovrà superare opportuni chiarimenti rispetto al ruolo oggi esercitato dalle società esterne che vi lavorano.

Vista la situazione di mancanza di governance politica ed istituzionale della Port Authority gioiese, chi si aspettava che il Ministro decidesse di nominare il nuovo presidente per gestire questa difficilissima fase, dovrà attendere. Come si sa, il varo del nuovo Sistema Portuale dello Stretto, che prevede l’accorpamento tra Gioia e Messina è stata contestata dal governatore siciliano Crocetta, che in base alla riforma deve dare il suo via libera, e la questione cruciale per Messina, ovvero l’accorpamento con la sponda calabrese, non è stata più affrontata. Forse congelata in attesa di tempi migliori.

Nel frattempo però, una notizia rilancia un’ipotesi già data per cessata e cioè, la presenza di recente nella Piana dell’avvocato Msc Alberto Rossi che ha avviato alcuni colloqui riservatissimi. E ciò fa pensare che in fondo la sua nomina sia stata solo rimandata. Un segnale di allarme per il governatore calabrese Oliverio, che come si sa punta su ben altro nome per la presidenza di Gioia Tauro senza però trovare aperture significative da Roma. Se Rossi arriva nella Piana e si relaziona con il territorio certamente non lo fa per puro spirito turistico. Lo fa perché sa forse che in fondo la sua candidatura è ancora in corso e soprattutto è sostenuta da Gianluigi Aponte, patron di Msc che è l’unico cliente di Mct. Insomma i giochi sono ancora in corso. Si attende, forse il congresso nazionale del Pd per capire meglio cosa potrà accadere.

E mentre la politica fa i suoi balletti il porto langue nel rilanciare una programmazione che lo faccia rilanciare. Si attende ancora, per esempio, che Mct convochi le organizzazioni sindacali per affrontare la riduzione degli esuberi così come disposto dal Prefetto di Reggio Calabria Di Bari. Sono già passate due settimane delle tre imposte dal Prefetto, ma nulla si è mosso e negli ambienti sindacali si rumoreggia. Ma fino a quando si potrà attendere?

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