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Il porto di Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Si torna a lavorare nel porto di Gioia Tauro. L’attività ricomincerà a partire dalla ore 19, con l’inizio del quarto turno di lavoro. Lo hanno deciso i lavoratori, che hanno tolto il blocco attuato dal 13 febbraio, a conclusione di un lungo incontro che una loro rappresentanza ha avuto con il capo della divisione cargo di Msc, Paolo Maccarini, giunto a Gioia Tauro per confrontarsi con i portuali sugli impegni che la linea che fa capo all’imprenditore italo-svizzero Gianluigi Aponte assumerà nello scalo calabrese.

«Siamo pronti a fare investimenti – ha detto Maccarini – per 140 milioni di euro per ammodernare il parco mezzi del terminal portuale, vero tallone di Achille del porto che ha provocato nel tempo la caduta della produttività dello scalo. Siamo convinti che in questo modo possono crearsi le condizioni di stabilità occupazionale per tutti i lavoratori del porto. Siamo pronti a portare i volumi necessari per il rilancio del porto».

L’intervento del Ministro

 

In giornata, sulla vicenda era tornato il Ministro Danilo Toninelli. In un momento di forte crisi e con i lavoratori portuali sul piede di guerra per difendere centinaia di posti di lavoro (LEGGI), il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è intervenuto con un tweet affermando: «Il porto di GioiaTauro è una infrastruttura fondamentale per la Calabria e per tutto il Paese. Le ansie dei lavoratori sono giustificate». 

toninelli gioia tauro

Il Ministro ha pubblicato sotto il commento la foto dell’articolo del Quotidiano in cui conferma il suo impegno, ed ha aggiunto: «Il mio ministero ha come missione fondamentale il suo rilancio e farà di tutto affinché il concessionario mantenga gli impegni presi».

La lunga trattativa

Prima della ripresa dei turni di lavoro, nella giornata di oggi si è tenuta una riunione dai toni quasi drammatici tra il commissario dell’autorità portuale di Gioia Tauro Andrea Agostinelli e i portuali che da giorni stanno bloccando lo scalo di Gioia Tauro. Oggetto della discussione la ripresa delle attività, posta come base per la vita stessa del porto. In rada ci sono cinque navi e sulle banchine un’altra é ferma a causa del blocco.

Da una parte le esigenze tecnico-produttive della Msc, proprietaria delle navi e interessata a rilevare il porto, e dall’altra la richiesta di assicurazioni da parte dei portuali sulla stabilità occupazionale. E’ questo il punto dirimente, aggravato dall’assenza ai tavoli di discussione di Contship Italia.

I portuali hanno stazionato fino alla sera davanti alla sede dell’Autorità portuale.

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