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Matteo Salvini a Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – Le porte della sala Anassagora dell’hotel Excelsior sono blindate. È questa la location scelta da Matteo Salvini per l’incontro con gli eletti del suo partito al consiglio regionale calabrese. Non solo. Insieme a lui ci sono anche il commissario regionale del partito in Calabria Cristian Invernizzi, il deputato Domenico Furgiuele, alcuni dei candidati che hanno mancato di poco l’obiettivo e amministratori del territorio eletti con la Lega. E c’è anche la neogovernatrice Jole Santelli.

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Fin troppo ovvio intuire che lì dentro si stiano discutendo gli equilibri della futura giunta, anche se all’esterno tutti si affrettano a dire che “occorrerà aspettare la proclamazione dei consiglieri eletti” prima di parlare di assessorati. In ballo c’è, come ormai è noto, la casella dell’assessorato all’Agricoltura e al Turismo, per la quale i favoriti sarebbero l’ex presidente di Coldiretti Pietro Molinaro e la reggina Tilde Minasi. Che però di dimettersi dalla carica di consiglieri regionali appena conquistata – come prevede lo statuto del partito – proprio non ne vogliono sapere. Sul quadro complessivo grava anche l’incognita dei ricorsi di alcuni dei candidati non eletti in quota Lega (tra cui Luigi Novello e Leo Battaglia, certi che da un riconteggio dei voti il Carroccio guadagnerebbe uno scranno in più in consiglio) e che, in caso di esito positivo, contribuirebbe a scompaginare tutte le ipotesi per ora in campo.

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Secondo indiscrezioni, comunque, della composizione della giunta si sarebbe parlato eccome durante la riunione. Salvini avrebbe detto che “la squadra è qui”, lasciando intendere che a prevalere dovrà essere la volontà di premiare l’impegno di chi ha contribuito all’esito elettorale. Il leader della Lega avrebbe poi affermato che se dovesse scegliere “se fare il consigliere in Piemonte o in Veneto oppure in Calabria” non avrebbe dubbi: “qui c’è molto più da fare”.

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In ultimo Salvini si sarebbe lasciato andare – una volta che la Santelli ha abbandonato il tavolo – a commenti sugli alleati: un ragionamento sulla  ripartizione degli incarichi in base alle percentuali ottenute nell’ottica di un riconteggio, che sottrarrebbe di fatto un seggio ai forzisti.

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