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Maria Teresa Fragomeni

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SIDERNO (REGGIO CALABRIA) – È prima Maria Teresa Fragomeni ed è il nuovo sindaco della città di Siderno. È anche il primo sindaco donna della città più grande, per popolazione, della Locride, così come è l’unico politico del Partito democratico che in provincia di Reggio Calabria non perde.

La leader del circolo piddino di via Michele Bello, con un passato da consigliere comunale e un recente passato da assessore regionale al Bilancio, ha superato nel ballottaggio Domenico Barranca, il candidato dell’area di centrodestra, uscito dimensionato nel primo turno elettorale, anche se ha recuperato una manciata di voti rispetto al primo turno non gli sono stati sufficienti per impedire la vittoria alla Fragomeni già in festa dopo appena un’ora dalla chiusura dei seggi visto l’andazzo progressivo che l’ha vista sempre avanti.

Per lei 4 mila 452 preferenze pari ad una percentuale del 64,07 per cento, per Domenico Barranca 2 mila 497 voti ed una percentuale del 35,93 per cento. Hanno votato in 7 mila 165 su 16 mila 433 aventi diritto e le schede nulle sono state centocinquantanove e quelle bianche cinquantasei.

Con la vittoria della concorrente del Partito democratico, si riaprono le porte del governo democraticamente eletto dai cittadini. Da marzo 2010 fino a ieri sono trascorsi undici anni e di questi undici mesi sono stati amministrati dal sindaco Riccardo Ritorto mentre Pietro Fuda ha governato due anni e mezzo. In pratica ci sono stati quasi otto anni di amministrazione straordinaria dello Stato e questo è un record difficilmente battibile.

Inutile stare a pensare se le gestioni commissariali sono stati un bene o un male per la città di certo è però che non sono mancate critiche e polemiche. Ora si volta pagina e dalla tarda ora di ieri Siderno ha una sindaca che sarà chiamata al difficile compito di governare l’ente di piazza Vittorio Veneto e di riportare Siderno ai fasti del passato.

In maggioranza entrano, in particolare, dieci consiglieri, sei e della lista Pd (Alessandro Archinà, Davide Lurasco, Vittoria Luciano, Anna Maria Felicità, Carlo Fuda e Giusy Massara) e quattro della lista Ripartiamo da Siderno (Francesca Lo Presti, Fabrizio Figliomeni, Maria Elvira Brancati e Martina Bizzantini).

In opposizione andranno sei: tre del gruppo “Siderno 2030”, che ha candidato a sindaco Stefano Archinà (Stefano Archinà, Domenico Sorace e Massimo Diano) e tre della lista “Siderno nel Cuore” di Domenico Barranca sconfitto dalla Fragomeni al ballottaggio di ieri (Domenico Barranca, Domenico Catalano e Aldo Caccamo).

Un voto che chiude, come detto, l’ultima lunga parentesi commissariale durate per colpa della pandemia tre anni rispetto ai due previsti, e riscrive gli equilibri politici della città di Siderno.

In questa campagna elettorale, anomala rispetto al passato, sono scesi in campo ben cinque aspiranti sindaci e tre (Stefano Archinà, Antonio Cutugno e Antonio Sgambelluri) sono stati eliminati al primo turno.

Archinà, arrivato terzo, sarà presente in consiglio così come Barranca, il perdente allo spareggio, mentre non hanno nessun consigliere il gruppo di Cutugno e quello di Sgambelluri. Ora però Siderno ha un sindaco.

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