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Giuseppe Falcomatà e Tonino Perna

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REGGIO CALABRIA – Formalizzerà domani le sue dimissioni, davanti al segretario generale del Comune di Reggio Calabria, Tonino Perna, vicesindaco fino a venerdì scorso, e demansionato quello stesso giorno ad assessore dal sindaco Giuseppe Falcomatà, poco prima che il Tribunale di Reggio Calabria lo condannasse alla pena di 14 mesi di reclusione, per il reato di abuso di ufficio, in relazione alla vicenda dell’assegnazione provvisoria di alcune sale dell’ex Albergo “Miramare” di proprietà del Comune.

Il sindaco Falcomatà, infatti, poco prima della sospensione, in base alla “Legge Severino” ha deciso di nominare vicesindaco Paolo Brunetti, in quota Italia Viva titolare della delega all’Ambiente ed ai rifiuti. E lo stesso ha fatto con la Città Metropolitana nominando vicesindaco il consigliere delegato Carmelo Versace di “Azione”, il movimento di Carlo Calenda.

Decisioni che hanno creato molte fibrillazioni politiche all’interno del Consiglio comunale della città, soprattutto tra le file del Partito Democratico, di cui lo stesso Falcomatà è espressione.

«Il problema non è il modo, ma più semplicemente politico – ha dichiarato Tonino Perna, ex professore di sociologia all’Università di Messina in un incontro con i giornalisti -. Se Brunetti ha fatto meglio di me, comprendo benissimo la sua decisione – ha dichiarato Tonino Perna – ma non credo che sia stato questo il motivo. Non è normale un avvicendamento un’ora prima che fosse pronunciata la sentenza. Non è una questione personale, ripeto – sottolinea l’ormai ex assessore – mi dispiace per la città, perché nel momento in cui arrivano le risorse del PNRR, nel momento in cui bisognerebbe riorganizzare tutto, dare la spinta, metterci tutta l’anima, per farla risorgere come merita, si rimette tutto in discussione».

Ma nelle parole successive di Perna, emerge tutta la difficoltà di un rapporto con il primo cittadino di Reggio Calabria, «una figura umanamente complessa, che riuscì a coinvolgermi nel Governo della città per cambiare le cose. Nei primi tempi c’era una interlocuzione su tutto. Nel tempo però, a causa di mie considerazioni riguardanti il tema dei rifiuti e delle discariche, questo dialogo è venuto meno. Non posso definirla una contrapposizione netta, ma solo se toccavo determinati argomenti, come quello dei rifiuti».

«Ero convinto che Falcomatà sarebbe stato assolto. Se non vale per una parte politica non vale mai. La Severino è una legge sbagliata – ha commentato il prof. Perna soffermandosi sulla sentenza del Tribunale reggino – Spero si intervenga per una sua revisione». Alla domanda, se sia meglio andare avanti
così, o andare a nuove elezioni, il prof. Perna ha risposto: «Sinceramente è una questione alla quale non so dare una risposta».

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