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«NON comprate il libro, è pieno di menzogne!». A due giorni dall’uscita de “L’Italia quaggiù. Maria Carmela Lanzetta e le donne contro la ‘ndrangheta” del giornalista Goffredo Buccini, un volantino, arrivato sulla pagina Facebook della casa editrice Laterza, chiede a tutti di boicottare il libro. Secondo gli autori del volantino, Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, avrebbe «denigrato il paese per suo interesse personale». Accuse a cui la Laterza risponde in una nota «partendo dal presupposto che i libri non si boicottano ma si discutono». 

«Francamente – sottolinea la casa editrice – non capiamo quale sia la colpa del sindaco di Monasterace se non quella di essere una donna impegnata a cambiare una terra, come scrive Goffredo Buccini nel libro, dove le regole della ‘ndrangheta ne riducono la dignità a brandelli».   

Una donna, Lanzetta, che diffida della retorica: «Sì, lo so che mi vedono come un simbolo, ma la nostra gente non campa di simboli, qua ci servono strade, scuole, ospedali, devi dare risposte, devi fare la differenziata, smaltire la spazzatura, tutto questo bisogna farlo in un clima di delegittimazione continua». 

Gli autori del volantino, che fanno riferimento a Occupy Monasterace, rivolgono al sindaco una serie di domande: «Quali saranno i diritti che percepirà sulle vendite di questo libro? Le sembra onesto denigrare Monasterace per il suo interesse personale?».    Il sindaco è «una donna come quelle di Monasterace. O come quelle delle famiglie mafiose, che si risvegliano e saltano il fosso, passano dalla parte dello Stato, denunciano padri e mariti per salvare i figli dalle faide e dalle leggi della ‘ndrangheta. Donne – fa notare la Laterza – come Lea Garofalo, Giuseppina Pesce, Maria Concetta Cacciola, disposte a rischiare la vita per la libertà. O ragazze dei licei, come quella studentessa di Bovalino che vive a Bologna e ferma Maria Carmela per dirle: “Siamo insieme, tu sei anche il mio sindaco, vivo lontana ma è bello sapere che giù c’è gente come te”».   

La vicenda dell’amministratrice calabrese s’intreccia infatti con quella di altre donne come Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, sotto scorta come Lanzetta e minacciata dai clan egemoni del paese, o Katy Capitò, giudice per le indagini preliminari di Locri fino alla Garofalo, torturata e uccisa per avere denunciato il suo compagno ‘ndranghetista.   Romano di nascita, napoletano di sangue, milanese di formazione, Buccini, inviato speciale del “Corriere della Sera” è l’autore, fra l’altro, con Peter Gomez del saggio sulla mafia al nord “O mia bedda madonnina”.

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