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La scorsa settimana avevamo dato la notizia di come fino al prossimo 26 maggio nel museo Liebieghaus di Francoforte la testa “ricostruita” del giovane Bronzo di Riace si offre ai visitatori in tutta la propria, per noi, “inedita” bellezza ricostruendo il volto del guerriero così come si rivelo a coloro che poterono godere dell’opera per la prima volta nell’epoca in cui fu realizzata nel 450 a.c.. Oggi nel video in correlato scopriamo la procedura seguita da Vinzenz Brinkmann per realizzare l’opera. Brinkmann nell’agosto del 2012 era arrivato a Reggio Calabria “armato” di apparecchiature ipertecnologiche per scansionare ogni millimetro di quel volto bellissimo che avrebbe infine riprodotto, per restituirlo così come si mostrava 2500 anni fa. Una prima assoluta. Si tratta infatti della prima ed unica copia al mondo, identica all’originale. Di più. Si tratta di una riproduzione che è addirittura “più” fedele dell’originale stesso. Visto che questa si mostra agli occhi dei visitatori e degli studiosi di tutto il mondo con i colori di 2500 anni fa. Lunghissimi studi e un team di scienziati dietro una operazione che unisce la classicità delle opere greche alle più futuristiche tecnologie. Ricostruendone, scientificamente, le cromìe e le patine così come le volle e le realizzò l’artista che plasmò i Guerrieri. Il rosso delle labbra, l’argento brillante dei denti, gli occhi, con le parti mancanti, e i colori della “pelle”. Al fianco di Brinkmann la restauratrice dell’Iscr Paola Donati, colei che ha condotto tutto l’ultimo restauro sui Guerrieri e che già aveva preso parte a quello degli anni Novanta. Una esperta che per la mostra di Brinkmann ha curato una relazione, inserita nella pubblicazione che accompagna l’allestimento dal titolo “Back to Classic” a Francoforte. L’estetica nell’antichità classica rivive plasticamente in questo allestimento i cui materiali scientifici diventano pane “commestibile” per il pubblico che «ormai – ci diceva in laboratorio Brinkmann la scorsa estate – è curioso, vuole sapere e apprezza ciò che conosce e capisce davvero». Il Skulpturensammlung Liebieghaus getta nuova luce sulla Grecia antica. In compagnia della prima copia perfetta di una parte dei Guerrieri (realizzata con scansioni a frange di luce che hanno colto ogni più nanometrico dettaglio di quel viso) ci sono anche due “nostri” originali. La testa di Basilea e la testa del Filosofo, con il piede e la mano, freschi di restauro realizzato da Nuccio Schepis, già all’opera sui Bronzi, che ha fisicamente accompagnato le pregiate teste del Museo reggino fino in Germania. La soprintendenza calabrese e l’Iscr hanno sposato questo progetto in pieno, in prima linea con i propri esperti per una sperimentazione che non ha precedenti.

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