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E’ PARTITA da conduttrice e la ritroviamo caratterista nei panni di una carabiniera scanzonata. Elisabetta Gregoraci è tornata al timone di Made in sud, su Rai due ogni lunedì in seconda serata. Formula vincente non si cambia, e così il programma si nutre di sketch veloci, tanti personaggi, giochi di parole e ricerca del tormentone. Ce lo racconta proprio la bellissima show girl di Soverato, durante una pausa delle prove. 

Nuova edizione di Made in Sud, cosa ci sarà di diverso e quali sono i punti di forza che avete deciso di mantenere? 
«Sono entusiasta di questa nuova avventura televisiva. La prima puntata ha avuto un ottimo riscontro di pubblico. Condurre “Made in Sud” mi consente di mostrare al pubblico il mio lato ironico, ricopro un ruolo meno istituzionale ma decisamente molto divertente. Da qualche tempo ho attivato un profilo su Instagram e ho tanti fans che mi riempiono di complimenti per la mia nuova veste in trasmissione. La formula di questa terza edizione è pressoché invariata: tanto spazio ai nostri comici che ritengo siano bravissimi. Io porto in scena due personaggi nuovi e oltre alla carabiniera, che è diventata pure coreografa, quest’anno ci sono la spagnola e la calabrese». 
Ci sono comici calabresi che apprezza particolarmente e che vorrebbe vedere brillare su quel palco? 
«In Calabria ci sono bravi artisti e grandi talenti, quest’anno a Made in Sud è arrivato Gennaro Calabrese, un giovane comico che avevo già avuto il piacere di conoscere e ammirare in altre manifestazioni che nel corso degli anni ho condotto in Calabria». 
Seconda edizione anche per suo marito, Flavio Briatore, che con The apprentice è stato uno dei programmi rivelazione dello scorso anno. Vi confrontate sul modo di gestire le rispettive trasmissioni? 
«The Apprentice è stato un successo ed è stato un vero piacere condividere con Flavio gli aspetti professionali di un lavoro che naturalmente appartiene più a me che a lui. Si è molto divertito durante la prima edizione e anche in questo periodo di preparazione della seconda edizione apprezzo molto il suo approccio alla conduzione televisiva. Flavio è un vulcano ed è sempre pronto ad accettare nuove sfide. Lo scorso anno è stato spontaneo, non ha seguito alcun copione: si è comportato come fa quotidianamente nelle sue giornate». 
Accanto a lui c’è un’altra calabrese, nativa di Reggio Calabria, Patrizia Spinelli. Che rapporto c’è tra di voi? 
«Patrizia è una grande professionista, con lei ho un ottimo rapporto, apprezzo le sue capacità e poi è calabrese: noi abbiamo una marcia in più !!» 
Agli occhi del pubblico che la segue, e in particolare dal nostro osservatorio calabrese, lei è riuscita a rimanere assolutamente fedele a se stessa nonostante la sua posizione sociale sia cambiata radicalmente. Come ha fatto? 
«Mi fa molto piacere che al pubblico arrivi questa immagine di Elisabetta, donna in carriera, mamma ma anche moglie. Sono una donna realizzata e quando ripenso alla mia infanzia e alla mia adolescenza rivedo una ragazza che si impegnava molto, con dedizione e sacrificio. A scuola ottenevo buoni risultati, studiavo e sognavo il mio futuro. Le gare di Karate, i concorsi di bellezza e le prime conduzioni di manifestazioni e spettacoli di piazza mi hanno aiutata a crescere e a gestire l’emozione. Sono sempre stata molto determinata e in questo un grande aiuto l’ho ricevuto dalla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto ed educato nel migliore dei modi. Oggi sono una mamma affettuosa che cerca di essere presente, anche per le piccole cose. Sono una donna che lavora, perché il lavoro dà un senso di consistenza alla vita, di equilibrio e di soddisfazione per se stessi. Una donna fortunata soprattutto perché ha una bella famiglia in cui i valori veri non si sono mai persi di vista. Non mi cullo sugli allori». 
In molti credevano che il suo legame con Briatore potesse essere effimero, secondo il clichè della bella ragazza che si lega all’imprenditore di successo. Ma avete da poco festeggiato cinque anni di nozze e crescete insieme, nonostante gli impegni, un figlio. Qual è il vostro segreto? 
«E’ vero sono trascorsi già 5 anni, il tempo passa in fretta… Il nostro è un matrimonio felice che ci ha regalato la gioia più grande: nostro figlio Nathan Falco». 
Lei ha vissuto a Roma, a Londra e ora a Montecarlo con sprazzi in Sardegna e Kenya e qualche puntatina a Soverato. Ma dove si considera davvero a casa? 
«Sono sempre con la valigia in mano. Viaggiare mi piace molto ed è la migliore esperienza di crescita che si possa vivere. Flavio per motivi di lavoro è sempre in giro per il mondo ed io cerco di seguirlo il più possibile». 
Da tempo è impegnata in alcuni progetti benefici in Africa, di cosa si tratta nello specifico? 
«Aiuto i bambini bisognosi. La vita mi ha dato un grande privilegio per cui ritengo sia doveroso contribuire a far stare bene chi soffre. Il mio impegno volge in questa direzione. Lì, in Africa c’è carenza di scuole e di ospedali, favorirne la nascita mi riempie di gioia».
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