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REGGIO CALABRIA – «Un restauro unico al mondo, per chi ha occhi per vederlo». Così scrivevamo qualche anno fa. E, per fortuna, c’è sempre tempo per accorgersene. Quello dei Bronzi di Riace, come qui raccontato fino allo sfinimento, avrebbe meritato ben altri occhi. Che oggi si riaccenda l’attenzione è dunque cosa buona e giusta. Tanto che l’emozione si riaccende, grande, anche per noi, che quel restauro abbiamo raccontato ai lettori con cadenza settimanale, dal 2010 fino al trattamento con benzotriazolo nel giugno del 2012. Sembra infatti di rivivere la trepidazione di quel 9 dicembre 2011, quando il Quotidiano dava esclusiva notizia di una fra le più clamorose scoperte scaturite dall’intervento sulle statue: I guerrieri ritrovavano lo sguardo originario e le ciglia dopo 40 anni. «Ci eravamo resi conto – raccontavano su queste colonne i restauratori Paola Donati (Iscr) e Nuccio Schepis per la soprintendenza due anni fa – guardando il vecchio bollettino d’arte che risale al primo restauro, cioè quello fiorentino, che la statua B aveva tutte e due le ciglia, ciglia che anche nelle foto del repertorio mancavano. Le ciglia mancanti erano in realtà state riconsegnate in soprintendenza dopo il restauro di Firenze, perchè non erano state ricollocate. Adesso il reperto, che abbiamo restaurato, è stato ricollocato (sugli occhi)».

ECCO LE PAGINE DEL QUOTIDIANO:
– Martedì 8 ottobre 2013
 

Come dimenticare la gioia dipinta sul volto dei restauratori nel mostrarci, nel 2011, e nel raccontare ai lettori, che «gli occhi dei Guerrieri ritornavano come 2000 anni fa»? E le gioie non finivano qui. Perchè, nel giugno del 2012, con una intervista di fine restauro agli esperti Donati e Schepis, il Quotidiano mostrava il Guerriero nuovamente integro, ricordando che l’anno prima erano state ricollocate ciglia e placchetta: «Dettagli infinitesimali – scrivevamo – come quelle ciglia recuperate dal caveau del museo dopo 40 anni e ricollocate sull’occhio di una delle statue, o la placchetta riposta sulla fronte, per ridare a quei due Guerrieri i connotati della loro originaria integrità, fin dove si è potuto». 
Cosa dire, poi, della novità esclusiva, che il Quotidiano riportava il 27 giugno del 2012 in prima pagina, sullo sguardo “inedito” dei Guerrieri? «Niente avorio negli occhi delle statue – scrivevamo – bisognerà riscrivere tutte le guide al mondo sugli eroi». «Nelle cornee delle statue non c’è fosforo – ci diceva all’epoca la restauratrice Donati – quindi non si può trattare di materiale organico. È da escludere che si tratti di avorio o osso». L’8 ottobre scorso, quindi, la notizia definitiva sul Quotidiano:«L’équipe Unical guidata dal professor Oliva – annunciavamo due settimane fa – ha confermato l’intuizione di Donati: niente avorio negli occhi». Insomma, un’avventura unica questo restauro, finito un anno fa (ma le ricerche continuano) e che oggi ci viene donato di poter rileggere. Una grande gioia, davvero, il poter rivivere scoperte viste con i nostri occhi e raccontate ai lettori proprio nel momento esatto in cui venivano realizzate. Due anni fa.
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