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Sei “no” perentori ai “surrogati della speranza” per guardare alla vera Speranza, quella con la maiuscola, quella che ha saputo vincere tutti i mali.
Nella prima domenica di Avvento, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, ha indirizzato alla sua diocesi una Nota pastorale con la quale esorta tutti ad accettare e a vivere “il dono della Speranza, che è Gesù”, nonostante stiamo vivendo un “momento difficile, in cui tutto sembra remare contro, creando anche in noi cristiani, delusione e sconforto”. Il passo verso la disperazione può essere breve  e così ci si può facilmente affidare a quelli che l’arcivescovo definisce “surrogati della speranza”. Il benessere costruito nell’illegalità, l’usura, il gioco d’azzardo, l’alcol, la droga rappresentano i principali “surrogati”. Allora bisogna iniziare con “il rifiuto di una vita spesa senza confrontarsi con i Comandamenti e le Beatitudini”, per evitare di incamminarci “su strade prive di senso, fuori dalla logica cristiana”. Specialmente ai giovani, monsignor Fiorini Morosini dice di fare attenzione alle vie facili per raggiungere il benessere, “queste strade conducono quasi sempre nel carcere!” e raccomanda ancora una volta le donne, mamme e mogli, ad interrogarsi “se il denaro che giunge in famiglia è frutto di lavoro onesto; altrimenti, se amate veramente la famiglia, rifiutatelo!”. Altrettanto perentorio dev’essere il “no” all’usura, una piaga “che si va estendendo in questo tempo di crisi a volte perfino tra membri di medesimi nuclei familiari. Apriamoci di più alla gratuità –dice l’arcivescovo- proviamo a pensare: e se fossimo noi ad aver bisogno, come vorremmo essere trattati?”. Un’altra piaga si va allargando è quella del gioco d’azzardo; tanti sono quelli che si rovinano sperando di risolvere i propri problemi con un colpo di fortuna: E poi saper dire “no” all’abuso di alcol e al consumo di droga (“offusca la mente e ogni spinello fumato è un contributo dato alla malavita organizzata”). Denunciare gli “avvoltoi” che spacciano droga e aiutare quei ragazzi finiti nel giro dei consumatori di droga, parlando con essi e, se non basta, informando i loro genitori. La Nota pastorale si chiude affermando che “l’attesa della Festa di Natale è un invito a riporre nuovamente la nostra Speranza in Gesù, che ci invita ad essere forti e ad essere solidali tra noi”. In virtù di questo, nel perdurare della crisi, monsignor Fiorini Morosini ripete l’invito “ad alimentare la speranza cristiana adottando una famiglia bisognosa per aiutarla mensilmente”

SEI “no” perentori ai “surrogati della speranza” per guardare alla vera Speranza, quella con la maiuscola, quella che ha saputo vincere tutti i mali. Nella prima domenica di Avvento, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, ha indirizzato alla sua diocesi una Nota pastorale con la quale esorta tutti ad accettare e a vivere “il dono della Speranza, che è Gesù”, nonostante stiamo vivendo un “momento difficile, in cui tutto sembra remare contro, creando anche in noi cristiani, delusione e sconforto”. 

Il passo verso la disperazione può essere breve  e così ci si può facilmente affidare a quelli che l’arcivescovo definisce “surrogati della speranza”. Il benessere costruito nell’illegalità, l’usura, il gioco d’azzardo, l’alcol, la droga rappresentano i principali “surrogati”. Allora bisogna iniziare con “il rifiuto di una vita spesa senza confrontarsi con i Comandamenti e le Beatitudini”, per evitare di incamminarci “su strade prive di senso, fuori dalla logica cristiana”. Specialmente ai giovani, monsignor Fiorini Morosini dice di fare attenzione alle vie facili per raggiungere il benessere, “queste strade conducono quasi sempre nel carcere!” e raccomanda ancora una volta le donne, mamme e mogli, ad interrogarsi “se il denaro che giunge in famiglia è frutto di lavoro onesto; altrimenti, se amate veramente la famiglia, rifiutatelo!”. Altrettanto perentorio dev’essere il “no” all’usura, una piaga “che si va estendendo in questo tempo di crisi a volte perfino tra membri di medesimi nuclei familiari. Apriamoci di più alla gratuità –dice l’arcivescovo- proviamo a pensare: e se fossimo noi ad aver bisogno, come vorremmo essere trattati?”. 

Un’altra piaga si va allargando è quella del gioco d’azzardo; tanti sono quelli che si rovinano sperando di risolvere i propri problemi con un colpo di fortuna: E poi saper dire “no” all’abuso di alcol e al consumo di droga (“offusca la mente e ogni spinello fumato è un contributo dato alla malavita organizzata”). Denunciare gli “avvoltoi” che spacciano droga e aiutare quei ragazzi finiti nel giro dei consumatori di droga, parlando con essi e, se non basta, informando i loro genitori. La Nota pastorale si chiude affermando che “l’attesa della Festa di Natale è un invito a riporre nuovamente la nostra Speranza in Gesù, che ci invita ad essere forti e ad essere solidali tra noi”. In virtù di questo, nel perdurare della crisi, monsignor Fiorini Morosini ripete l’invito “ad alimentare la speranza cristiana adottando una famiglia bisognosa per aiutarla mensilmente”

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