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REGGIO CALABRIA – Un brulicare di operatori e fotografi, assiepati dalle prime ore di questa mattina davanti ai cancelli del Museo nazionale di Reggio Calabria annuncia che l’evento è ormai vicino: alle 16 e 30 il ministro per i beni culturali Massimo Bray aprirà ufficialmente le porte di Palazzo Piacentini, rimaste chiuse per 4 anni, per i lavori di restauro che avrebbero dovuto concludersi nel 2011. 

Star della giornata i Guerrieri di Riace, in piedi sulle loro nuove basi antisismiche in marmo di Carrara: si presenteranno al pubblico come fino ad oggi non si erano mai visti. Pronti a farsi ammirare in questa intensa giornata di festa. E l’atmosfera stamattina al Museo era quella dei grandi momenti: la soprintendente archeologica Simonetta Bonomi intenta a limare gli ultimi dettagli, insieme al segretario del ministro Simone Silvi. Ultimi ritocchi nelle sale, si allestisce l’area bookshop mentre il direttore del Mibac in Calabria Francesco Prosperetti ripercorre i 4 anni appena trascorsi, non semplici. Ma anche la grande opera di restauro operata con il progetto di Paolo Desideri e la ditta Cobar, su Palazzo Piacentini. “Questo è adesso un museo europeo, che si presenta con tecnologie inedite e con una nuova veste che, pur nella modernità, ricostruisce filologicamente il pensiero di Piacentini”, ci dice. 
E una battuta Prosperetti la dedica anche alla sistemazione dello spazio antistante il museo, su Piazza De Nava, che tante polemiche ha portato con lo stop al progetto di Di Battista. Il direttore ne ha sottolineato l’attuale degrado e ha aggiunto: “è necessario dare una nuova ed adeguata veste al contesto di questo rinnovato museo, facendo in fretta per poter raggiungere l’obiettivo senza rischiare di perdere i finanziamenti”. Sui viaggi dei guerrieri, poi, Prosperetti senza mezze misure afferma: “il problema degli spostamenti dei bronzi in genere c’è sempre stato. Problema che, nel caso dei Bronzi di Riace, è ancora più stringente: queste statue hanno una serie di caratteristiche che rendono pressoché impossibile lo spostamento: basti pensare che il braccio del Guerriero B è stato attaccato con un sistema antico di saldatura, che rende molto dedicato e pericoloso ogni spostamento. Se lei pensa che per far percorrere ai Bronzi due settimane fa una distanza di appena 800 metri da palazzo Campanella a palazzo Piacentini abbiamo impiegato un’ora circa, capisce che anche partendo adesso da Reggio Calabria, a Milano non riuscirebbero ad arrivare neanche per il 2015”. 
“Il problema della delicatezza di queste opere è oggettivo e a maggior ragione adesso che sono state svuotate dalle terre di fusione pericolose per i processi corrosivi che inducono”. Il tempo corre. Il momento di rivedere i grandi Eroi bronzei è arrivato. Alle 16 e 30 la banda musicale darà l’avvio alle celebrazioni con il ministro Massimo Bray e con autorità civili militari e religiose. Stamattina anche la prima visita del governatore Giuseppe Scopelliti, insieme alla figlia. All’interno i Bronzi guardano verso quella porta che sta per aprirsi. Con i Guerrieri le Teste Barbate in bronzo e la statuaria nelle sale attigue. Tutto pronto. La festa può avere inizio.
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