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REGGIO CALABRIA – “Stretto Patrimonio da (Ri)Conoscere”. Non solo una sfida, ma un impegno che vede direttamente coinvolti i due sindaci delle due sponde, Renato Accorinti e Giuseppe Falcomatà. Un ponte, tra Messina e Reggio, che si concretizzerà nell’iniziativa voluta dal Touring Club di Reggio Calabria, in sinergia con il Fai e Italia Nostra, il 26 novembre alle ore 17.30 nell’aula magna Quistelli della Mediterranea.

Al tavolo, ad aprire i lavori, Pasquale Catanoso, rettore Università Mediterranea. Gli interventi saranno di Gianfranco Neri, direttore del dipartimento dArte, Tonino Perna, assessore Comune di Messina, Ottavio Amaro, docente università Mediterranea, e Marcello Mento, giornalista.

Al centro dell’iniziativa proprio la candidatura dello Stretto, per la quale il Touring ha a suo tempo prodotto un dossier. Progetto che, adesso, vede coinvolta in prima fila anche l’Università Mediterranea. Ma, soprattutto, le due amministrazioni dirimpettaie. 

“Lo Stretto di Messina può farcela”: ce lo diceva dal Tci reggino Domenico Cappellano qualche mese fa, portandoci dentro i dettagli di una candidatura che ha tutte le carte in regola per avere il sigillo del Patrimonio mondiale dell’Umanità. «L’area candidata centra ben nove dei dieci criteri richiesti dalla normativa per l’accesso nella lista iridata. E per farcela ne basterebbe uno»: questa, in sintesi, l’analisi del Touring Club di Reggio Calabria. Candidatura sulla quale si stanno addensando l’impegno e l’attenzione delle forze culturali della sponde calabrese e siciliana dell’incantevole Stretto. Il Club di territorio del Touring ha voluto analizzare le chance di questa candidatura. E nel dossier a suo tempo pubblicato su queste colonne si era già mostrata la perfetta rispondenza dello Stretto ai criteri richiesti dall’Unesco.

Il 26 novembre le sinergie messe in atto, istituzionali e culturali, si tradurranno nei dettagli di una azione comune che ha già mosso passi concreti per raggiungere l’obiettivo.

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