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REGGIO CALABRIA – Un matrimonio classico e tradizionale, sobrio ma pieno di commozione tra petali di rosa bianchi, chili di riso ed eleganti composizioni di ortensie rigorosamente bianche disseminate lungo l’altare, per il sindaco, Giuseppe Falcomatà che ha detto sì alla sua Giovanna Monorchio, ieri all’interno della Basilica Cattedrale. Per il giovane sindaco espertissimo in selfie, che neppure tra l’entrata e l’uscita dal Duomo è riuscito a negarsi al rito più gettonato dei socialmedia, tanta emozione ed occhi costantemente velati dalle lacrime e rivolti alla sua sposa, che un primo cittadino in casa lo ha già: il papà che guida il Comune di Bagaladi.

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Giuseppe Falcomatà, dopo un selfie di famiglia fatto direttamente dal salotto di casa e sotto il delicato sguardo di papà Italo che c’è e sorride, con quel tratto inconfondibile da una tela e subito pubblicato su Fb, arriva in Duomo, per una volta in macchina, accompagnato dalla mamma, la professoressa Rosetta Neto, emozionatissima ed elegante in blu. La sposa arriva con i canonici 20 minuti di ritardo, bellissima dentro un lungo vestito sirena impreziosito da delicati intarsi di pizzo al decolletè e lungo le braccia: un modello di “Davida sposa” come quello del sindaco che per i troppi impegni si è fatto aprire il negozio di domenica e lo ha scelto e provato solo 15 giorni fa.

La giovane sposa, un architetto, capelli sciolti sotto un velo lunghissimo e delicato, è accompagnata dal padre Santo. Nessun fiore fuori dal Duomo che guarda un’agorà impegnata in un percorso di ricostruzione, nessuna passerella, nessun tappeto rosso, nessuna concessione al lusso, nessun eccesso. Sobrietà come esige una città ancora profondamente ferita che prova a rialzarsi e la cerimonia rilascia proprio l’immagine carica di speranza di un nuovo inizio. Dopo una domenica con un tempo da lupi il sole torna a fare capolino. Mentre il sindaco dei selfie guadagna l’altare si scatena la rete ed i like si sprecano, i cronisti locali in versione Novella 2000 giocano sul chi c’è all’indubbio matrimonio dell’anno. La giunta c’è tutta, a partire da Angela Marcianò con un vezzoso cappellino, così come il presidente del consiglio comunale Demetrio Delfino, l’amico-dirigente Pd, Massimo Canale, il cognato Demetrio Naccari, il comandante dei vigili Urbani, Rocco Romeo ed il Presidente del Tribunale Luciano Gerardis. L’assessore al Bilancio, amico di infanzia e socio di studio Armando Neri è il testimone dello sposo, così come Francesco Muraca, commissario di Polizia a Palmi, fratello gemello (ma con i capelli) dell’assessore alla legalità, Giovanni. Nutrita la pattuglia dei celebranti, dal vicario don Gianni Polimeni a don Antonio Iachino, don Giorgio Costantino, don Umberto Lauro, don Antonino Pangallo, ed il portavoce del Vescovo Fiorini Morosini Morosini (che ha inviato un dono agli sposi) don Davide Imeneo.

Lacrime e sorrisi, il “sei bellissima” che raggiante Giuseppe dedica a quella che da lì a qualche minuto diventerà sua moglie fa emozionare la suocera mentre la sorella di Giuseppe, Valeria Falcomatà dall’altare dà voce alla prima lettura. Ancora emozioni al sì e poi dritti dritti verso la scalinata della Basilica per il bagno di folla, sotto una cascata di petali bianchi e beneaugurante riso.

Flash e selfie come se piovesse. Insieme su una Maserati per poi immortalare ancora le emozioni del giorno più bello nei luoghi più belli della nostra città. Poi tutti insieme a festeggiare con circa 200 invitati, tanti i ragazzi -sostenitori delle due liste Reset e la Svolta, al resort “Alta fiumara” a Santa Trada. 

 

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