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È IN uno degli spazi di coworking nati negli ultimi anni che tre architetti decidono di fondare alla fine del 2014 la Made Concept Srl (Marketing Architecture Design Events). Sono appassionati di design, fanno ricerca in ambito universitario e frequentando il Contamination Lab di Reggio Calabria iniziano a lavorare su un prodotto in grado di reinventare i temporary space. Made diventa anche l’acronimo di Modular Architecture Design Element, l’idea imprenditoriale con cui il team si presenta alla Start Cup Calabria 2015, classificandosi al terzo posto.

GUARDA IL VIDEO CON L’INTERVISTA AI PROTAGONISTI DI MADE

«Made è un nuovo concetto di modulo architettonico che trasforma la visita ad un temporary store in un’esperienza irrinunciabile per il cliente. Lo induce ad “esserci”, a “partecipare all’evento”, a “sentirsi parte di un gruppo”, entrando in contatto con i valori del brand – spiega Luciano Zingali, che ora è in team con Alessandro Villari – Portiamo sul mercato un nuovo concetto di spazio temporaneo. Made sarà un “contenitore” in dialogo con i diversi luoghi che lo ospiteranno: le sue vetrine, attraverso un sistema tecnologico sperimentale, saranno protagoniste. Interagiranno con il cliente durante gli orari di apertura dello store, proseguendo però il dialogo virtuale anche durante la chiusura».

La partecipazione alla Start Cup Calabria ha offerto a Made una vetrina significativa ma «ha rappresentato anche un importante test per approfondire quanto l’idea potesse suscitare curiosità e quanto attraesse in termini di novità e originalità». E la partecipazione a Smau, grazie al premio Expo assegnato dalla Regione, «ci ha posto in contatto diretto con il mondo produttivo italiano». Dalla finale di luglio ad oggi il team è stato ampliato con l’ingresso di nuovi collaboratori, con competenze e know-how diversi, per mettere a punto il progetto. «È stato approfondito lo studio della funzionalità del prodotto nelle sue parti strutturali e connettive oltreché della tecnologia a supporto della comunicazione studiata per essere uno strumento emozionale» spiega Zingali. Fare innovazione in Calabria, dice lo startupper, è una sfida stimolante. «Riteniamo che il contesto regionale sia un terreno fertile sul quale lavorare in sinergia con le maestranze competenti presenti nella nostra terra e tessere dei rapporti che possano fungere da volano per far emergere quanto di più specializzato e competente la regione Calabria possa offrire», commenta Zingali che dopo il Pni parteciperà ad un contest per Dubai 2020 per conquistare uno spazio all’interno del prossimo expo.

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