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REGGIO CALABRIA – Folla di visitatori al Museo per il “Mandala della Pace Universale” con i monaci Buddhisti arrivati in riva allo Stretto con l’Istituto Thubten Shetrub Lin guidato da Silvio Strano. Malumore tra chi non ha potuto accedere all’Agorà museale, e lamentele per il mancato avviso circa il limite massimo di ingressi. 

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Aldilà del cancello, però, quello che è successo ha lasciato i presenti incantati: la cerimonia inaugurale del Mandala, con i quattro lama giunti in città (Geshe Dorji Wangchuk, Geshe Thubten Yeshe, Geshe Tsering Penjor e Geshe Thubten Dargye) si è aperta con un rituale affascinante, tra i colori dell’Oriente e il suono ancestrale di trombe e cimbali. L’unica “autorità” presente non era calabrese: il sindaco di Messina, Renato Accorinti, non è voluto mancare. 

I presenti, a terra con le gambe incrociate, hanno fatto da corona al “quadrato” del Mandala che, dopo il rito della purificazione del luogo, ha cominciato a colorarsi delle sabbie colorate. Energie positive, per una città che ne ha sete e che attende a breve il suo primo lama residente. I Monaci tibetani restano al Museo fino al 12 ottobre: è possibile seguire la realizzazione dell’opera della Pace, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 20. Il 12 ottobre cerimonia di distruzione del Mandala, alle 17,30 al Museo per recarsi poi sulla via Marina dove le sabbie benedette saranno disperse in mare e in parte donate ai partecipanti.

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