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Jacopo Taddei e Luigi Nicolardi

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PALMI (REGGIO CALABRIA) – Si è conclusa con il successo del duo formato da Jacopo Taddei al sax e Luigi Nicolardi al piano la quarantesima edizione del concorso di esecuzione musicale “Francesco Cilea” organizzato a Palmi svoltasi nell’auditorium della Casa della cultura “Leonida Repaci”.

Come deciso dagli stessi organizzatori dell’associazione “Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce”, il premio prevede esclusivamente un primo posto senza secondi classificati nella rassegna musicale. A decretare la vittoria di Taddei e Nicolardi è stata la giuria presieduta da Alessandro Solbiati e composta da Federico Mondelci, Roberto Galletto, Davide Formisano, Francesco Loi, Antonio Amenduni, Giuseppe Albanese. Ai due giovani vincitori del concorso, oltre ad un premio in denaro, saranno offerti una proposta di contratto di un anno con un’agenzia musicale, tre concerti nella Capitale e uno con concerto e registrazione dal vivo nella Sagrestia del Borromini, Chiesa di Sant’Agnese in Agone a Roma e la stampa di 400 dischi.

La nascita del concorso Francesco Cilea

«Il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale Francesco Cilea – spiega il direttore artistico Antonio Gargano – nasce nel 1977 a Firenze nello studio del maestro Pinzauti, che allora era il critico musicale de “La Nazione”, su iniziativa dello stesso Pinzauti, di Antonio Bacchelli (il celebre pianista, grande amico degli Amici della Musica di Palmi, morto tragicamente in un incidente automobilistico una decina di anni fa) e del violinista Cristiano Rossi». Il tutto con la voglia di onorare la memoria di Francesco Cilea. «La prima edizione ebbe come presidente di giuria il maestro Ottavio Ziino, che era direttore dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma ed era stato amico di Francesco Cilea, e da lì siamo andati avanti mantenendo sempre altissimo il livello dei giurati. Per molti di loro, poi, era il primo contatto con la nostra regione: ricordo per esempio il maestro Tito Aprea, un altro grande presidente della nostra giuria, che era stato allievo di Francesco Cilea e che, appena arrivato a Palmi, volle andare sulla tomba del maestro: fu un momento di grande commozione per tutti».

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