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Francesco Zerbi

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CITTANOVA – Lo chiamano “fattore Zerbi”. Il bomber che spacca le partite e fa vincere i campionati. Da ieri, classifica marcatori alla mano, il “lupo” diventa ufficialmente “fattore 42”. Prima di vestire la maglia della Cittanovese, i tanti piccoli tifosi lo immaginavano come qualcosa di grandioso e astratto, quasi inarrivabile. I più grandi come un signore del calcio dilettantistico, un idolo indiscusso per almeno due generazioni di calciatori reggini. In meno di otto mesi Francesco Zerbi ha scritto il suo nome nella storia sportiva giallorossa. Non tradendo alcuna aspettativa, anzi, marchiando per sempre un’esperienza collettiva che sa di grande storia. 

La stagione sportiva 2013/2014 verrà ricordata, tra le tante cose, anche per il record di gol segnati proprio dal “Lupo”: 42 centri, al netto di rigori o calci di punizione. Una valanga di reti che è valsa alla Cittanovese la vittoria del campionato e il salto in Promozione. Ma alle sue spalle c’è tanto: la promozione del Polistena di Natino Multari, quella della Taurianovese in Eccellenza, la corsa della Rosarnese fino alla serie D. A 34 anni il “Lupo” (così lo chiamano i suoi tantissimi tifosi) può raccontare di 19 campionati disputati, 9 vinti, e di record battuti in tutte le categorie, dalla Prima all’Eccellenza. Con un dato: non l’ha mai buttata dentro dal dischetto. «Non ho mai tirato un calcio di rigore, né mai un calcio di punizione, non mi interessano» ha raccontato al Quotidiano. 

Parole che danno il senso della forza mentale del calciatore e della convinzione nei propri mezzi. Il primo campionato lo ha conquistato, tanti anni fa, con il Marina di Gioiosa. Altri tempi. Poi Roccella, Siderno, Rosarnese, Brancaleone, Polistena e Taurianovese. Quest’anno l’ennesimo trionfo. E al centro dell’attenzione, come prevedibile, c’è sempre lui.«Conosco bene la realtà – ha puntualizzato – ma noi siamo una squadra. Essere un punto di riferimento mi inorgoglisce, è ovvio, ma le vittorie arrivano solo se siamo uniti e se giochiamo l’uno per l’altro». Ma qua le è stata l’arma in più dei giallorossi quest’anno? «La fame di vittorie» ha scandito. «Questa società – ha spiegato l’attaccante della Cittanovese – ha meriti importanti. C’è grande rispetto ed è un vero e proprio sogno poter giocare per dirigenti che sanno farti stare bene e che sanno rispettarti dentro e fuori dal campo. La programmazione è stata eccellente, e l’obiettivo è stato recepito e incarnato da ognuno di noi. Non escludo – ha aggiunto – di concludere qui la mia carriera». Francesco Zerbi è uomo di responsabilità in campo, ma non solo. Quest’anno i piccoli tifosi giallorossi lo hanno conosciuto per l’attaccamento e l’affetto nei loro confronti. «La gioia di questo sport – ha sottolineato – sono i giovani che si avvicinano al calcio. Questo sport è la mia vita. Il piacere del calcio è la gioia dei bambini che amano il rito della domenica. Dopo ogni gol la corsa verso il loro sorriso è diventata un appuntamento fisso». Ieri la chiusura del campionato. Contro il Santa Cristina, ne ha segnati altri cinque. Quale voto da Ciccio Zerbi alla sua stagione e alla stagione giallorossa? «Mi do un 10 – ha detto sorridendo il bomber – così come lo do a tutto il resto della squadra». Tutti bravi, quindi. Ma per lui quel “10” in pagella sembra riduttivo. Meglio 42.

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