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Giuliano Zoratti

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Modi garbati. Una persona perbene. Verrebbe da dire un uomo di altri tempi. Stile e sobrietà erano i tratti distintivi di Giuliano Zoratti, friulano, una vita da allenatore, con trascorsi anche nella Reggina. Una vita terminata a 74 anni per via di un male incurabile.

È rimasto a Reggio Calabria, nel corso della sua lunga carriera, per quasi due anni ed è destinato a restare nei libri di storia del club: inevitabilmente le vittorie regalano gloria e onori, anche se poi una storia finisce anzitempo. Perché se è vero che nella stagione 1994/95 condusse gli amaranto in B, l’anno successivo venne esonerato a nove giornate dal termine.

LA CAVALCATA VINCENTE DAVANTI ALL’AVELLINO

Nel momento in cui, a partire dallo stesso club dello Stretto, per arrivare alle istituzioni reggine e ai tifosi, si rivolgono tanti pensieri di cordoglio verso una persona che non c’è più, ecco un breve riassunto di quanto fatto da Zoratti sulla panchina amaranto.

L’album dei ricordi ci porta alla stagione 1994/95. Allora il campionato di Serie C era diviso in due: c’era la C1 (due gironi) e la C2 (tre raggruppamenti). Nel girone A di C1 la promozione va al Bologna e alla Pistoiese. Nel girone più meridionale è la Reggina a sprintare davanti all’Avellino guidato da Zibì Boniek, subentrato a Papadopulo.

In campionato, la prima classificata sale direttamente e per le altre ci sono i play off e allora in B ci va la Reggina, al termine di una gran bella cavalcata, con 70 punti (10 in più dell’Avellino). Venti vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte per la squadra di Zoratti, che al Granillo soccombe solo all’Avellino, anche se al Partenio i tre punti sono degli amaranto.

L’ESPLOSIONE DI AGLIETTI E LA SUPER DIFESA

Non segna tanti gol quella squadra targata Zoratti (42 in 34 gare), ma esplode Alfredo Aglietti, da qualche giorno, guarda caso, nuovo allenatore della Reggina: per lui 20 reti e il titolo di miglior bomber del girone, davanti a Francioso e Montella: solo a leggere questi nomi vengono i brividi!

Fare gol alla Reggina di Zoratti è veramente complicato: grande organizzazione in campo, con il tecnico friulano che imposta una squadra capace di reggere l’urto alla grande e di mostrarsi difficile da perforare: sua la migliore difesa con appena 16 reti subite in 34 gare. In ben 22 partite il portiere Merlo rimane imbattuto. In campo anche i vari Carrara e Mariotto, Giacchetta e Pasino, Poli, Vincioni e Toscano, Belmonte, Gioffrè e Torbidoni e Visentin.

IL SALUTO ALLA REGGINA

L’anno successivo, in Serie B, le strade fra Zoratti e la Reggina terminano prima del previsto: viene esonerato alla 30ª giornata e toccherà a Franco Gagliardi condurre gli amaranto alla salvezza.

Arrivava a Reggio dal Livorno e dopo l’avventura sulle rive dello Stretto, la sua carriera lo ha portato in altre squadre, dall’Avellino alla Juve Stabia, dal Novara alla Cremonese. Le ultime esperienze erano state alla guida di formazioni dilettantistiche friulane, fra vittorie e tanti riconoscimenti.

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