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TAVERNA – «Oggi è il giorno deputato all’arte, ed è la magnificenza dell’arte di Mattia Preti a dover parlare», ci piace che sia lo schivo, ma al contempo eloquente, commento che Sandro De Bono, direttore del National Museum of Fine Arts di Malta, ha rilasciato al Quotidiano della Calabria, l’incipit per “raccontare” una giornata memorabile per Taverna e per la regione intera. Non è un’iperbole azzardare che la giornata di oggi abbia rappresentato una sorta di anno zero per la piccola cittadina presilana che vanta di aver dato i natali ad uno dei massimi esponenti dell’arte pittorica del seicento barocco.
Dopo tre anni altalenanti, durante i quali si sono alternati senso di impotenza di fronte alle inevitabili difficoltà di gestione di una mostra dal respiro internazionale e grande determinazione nel perseverare nel convincimento che le celebrazioni in onore del quarto centenario dalla nascita di Mattia Preti, esattamente come quattrocento anni fa, dovessero avere inizio da Taverna, finalmente, l’instancabile sindaco Eugenio Canino, la sua amministrazione ed i curatori della mostra “Lux Fides”, Giuseppe Valentino e Sandro DeBono, hanno potuto raccogliere i frutti del grande lavoro profuso.Tutti i convenuti al convegno inaugurale, tenutosi all’interno della Chiesa monumentale di San Domenico, sulle cui pareti campeggiano, quasi a volersi porre a protezione della stessa, alcuni tra i dipinti più rappresentativi dell’opera omnia del Preti, hanno inteso fornire la medesima chiave di lettura: la mostra in onore del Cavaliere Calabrese, rappresenta l’evento culturale per eccellenza dal quale partire per attuare quel processo di promozione e valorizzazione di cui la Calabria ha necessità estrema. Nonostante la concomitanza con la tornata elettorale, a Taverna si è riunito il ghota delle istituzioni religiose, civili e militari..

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