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ROSARNO (RC) – Parla calabrese il Progetto Horus che prevede il lancio di un pallone sonda a elio nella stratosfera terrestre a una quota stimata di circa 40.000 metri. L’ideatore del progetto Horus è Antonino Brosio astrofilo divulgatore e ricercatore astronomo amatoriale nel campo delle comete e degli Esopianeti. Insieme ad Antonino lavorano Giuseppe D’Agostino che si occupa della parte relativa alle telecomunicazioni, Edoardo Gallucci progettista dei sistemi elettronici della sonda e Gianluca D’Agostino per quanto riguarda la chimica del pallone. Tutti di Rosarno. Il Progetto Horus è promosso dall’Associazione Magna Grecia Aerospace, di cui Antonino e il resto del team del progetto sono fondatori, e dal suo presidente onorario, il noto astronomo italiano Antonio Scarmato, anch’egli calabrese. E’ il primo del suo genere in Italia che volerà a una quota così elevata, tanto da portare una strumentazione scientifica ai confini con lo spazio, grazie a questo progetto la Calabria volerà letteralmente per la prima volta nello spazio. Il pallone e il carico utile, sono il frutto di un’attentissima e rigorosa progettazione da parte del team, infatti la strumentazione e tutte le fasi di volo e di recupero sono state già testate in scala nel precedente progetto StratoSfera che ha permesso di acquisire dati utili per la missione successiva: appunto, il Progetto Horus. Il carico utile è composto da videocamere per la registrazione di video e immagini in alta definizione dell’intero volo, in cui si riprenderà la curvatura terrestre e avremo un’immagine della Terra così come viene vista dagli astronauti durante i viaggi nello spazio. La parte più interessante del carico utile è composta da una strumentazione per la ricerca scientifica, un sistema di sensori, che verrà impiegato per la registrazione durante il volo dei dati relativi alla pressione, alla temperatura e per lo studio dell’ozono e di alcuni gas nei vari strati dell’atmosfera durante la risalita, il tutto è collegato a un computer di bordo sviluppato in collaborazione con un progettista della Nasa che lavora per ai sistemi della Stazione Spaziale Internazionale. E’ presente anche un secondo sistema per la ricerca: l’unità per lo studio dei raggi cosmici chiamata Ergo, l’unica unità presente sul territorio italiano e rientra nel progetto Ergo Telescope del Mit di Boston avente lo scopo di creare un grande telescopio mondiale che sia in grado di rilevare e studiare i muoni, le particelle di cui si compongono i raggi cosmici. I dati acquisiti vengono caricati su internet su un server, dando agli studiosi o ai semplici curiosi l’accesso immediato ai dati raccolti. Il carico utile atterrerà 120 minuti dopo il lancio per mezzo di un paracadute per alte altitudini e di un sistema di rientro studiato ad hoc per la missione e verrà individuato tramite l’utilizzo di tracker Gps che permetteranno tra l’altro di seguire in tempo reale l’intero volo che è comunque stato già simulato tramite software appositi che permetteranno di sapere la zona di atterraggio con un piccolo margine di errore. Il lancio verrà effettuato domenica 13. Il luogo individuato come adatto al lancio si trova sulla costa di Minturno in provincia di Latina.

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