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POLISTENA – Prima nazionale sabato sera alle 21 all’Auditorium comunale di Polistena, per “Nu Cuntu” di e con Antonio Tallura per la regia di Andrea Naso. “Nu Cuntu” (tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Tallura) prodotto da Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, è un racconto per il palcoscenico agli estremi del dramma.

Un punto di vista storico che, cercando di mantenere intatto il poetare arcaico dei cantastorie, narra della povera gente, della loro vita disperata sulle montagne calabresi, aspre e inaccessibili, crocevia di disumane fatiche e di briganti; che pesca in una realtà primitiva ma ricca, e ancora viva in certe pieghe del nostro tessuto popolare, e che narra di una realtà forte nella sua tradizione, dignitosa e massacrante per gli adulti e, soprattutto, per quei tanti bambini mandati a lavorare per sostenere anche loro i miserabili introiti delle antiche famiglie. 

Si tratta del quarto appuntamento del ricco cartellone di prosa, organizzato nell’ambito del progetto di Residenza etica teatrale della Piana, con sede a Polistena, “Alla ricerca del Bello perduto” ideato e interamente gestito dalla compagnia “Dracma”, diretta da Andrea Naso, che sarà, quindi, direttamente impegnata con una propria produzione. Protagonista della storia è un cantastorie, motore di una arguta azione narrativa e scenica contemporaneamente. 
Un cantastorie che sovente diventa personaggio, che narra di se stesso, in dialetto calabrese, e racconta la storia di un padre che insieme ad un figlio piccolo e un vecchio mulo si avviano di notte verso la montagna per raggiungere un altro figlio, più grande e già da anni a servizio presso una famiglia di carbonari, attraversando la montagna calabrese, intatta e forte nella sua bellezza. Un viaggio fatto di incontri misteriosi e con i rumori della montagna, fiumare, animali a fare da contrappunto sonoro. Una notte di tregenda con avvenimenti che stravolgono il viaggio e aprono le porte alle paure, ai tormenti e alle speranze del povero padre, metafora di paure, tormenti e speranze delle genti di Calabria. Lo spettacolo si avvale della colonna sonora originale composta dal maestro Stefano Saletti e dalla cantante Barbara Eramo, eseguita dal vivo.
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