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SONO mille le coppie che ad oggi hanno fatto richiesta di accedere al programma di fecondazione eterologa al Careggi di Firenze, che martedì ha in programma il primo intervento con utilizzo di gameti maschili da donatore, eseguito in un centro pubblico italiano.

Un primato che attira l’attenzione di coppie da tutta Italia. E una trentina, secondo i dati diffusi dall’ospedale toscano, sono i nominativi provenienti dalla Calabria che si sono aggiunti alla lista d’attesa. Nel lungo elenco, ovviamente la maggior parte (31%) arriva dalla Toscana, seguite dal 15% del Lazio e dal 10% di Lombardia e Campania. Nella speciale classifica di aspiranti genitori con l’aiuto della scienza seguono Puglia (8%), Sicilia ed Emilia Romagna (4%).

La Toscana è stata la prima Regione a muoversi dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il divieto della fecondazione eterologa contenuto nella legge 40. Ma in questi giorni è stata ritoccata la delibera regionale, prevedendo che non si faccia nel pubblico il trattamento alle coppie nelle quali la donna ha più di 43 anni.

 

Ad annunciare il via ai trattamenti la stessa Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, spiegando che le attività di procreazione medicalmente assistita «procedono come da programmazione aziendale». In particolare, si aggiunge, il seme che verrà utilizzato, è stato acquisito, in quantità limitata e comunque necessaria a garantire al massimo 3-4 trattamenti, da un istituto europeo accreditato ed autorizzato. Il donatore presenta «caratteristiche fenotipiche compatibili con quelle di una coppia che ha già completato il percorso clinico per sottoposi al trattamento». 

 Per la complessità delle attività sanitarie del Centro per l’infertilità di coppia è stata istituita una nuova struttura organizzativa dedicata, la cui responsabilità è stata affidata alla professoressa Elisabetta Coccia.  Con l’entrata in servizio di un nuovo medico di ginecologia l’offerta ambulatoriale, dalla prossima settimana, sarà potenziata fino a cinque ambulatori per la fecondazione eterologa che consentiranno di effettuare visite per 40 coppie a settimana. La nuova offerta ambulatoriale permetterà di ridurre i tempi d’attesa che attualmente si attestano al primi mesi del 2017, di circa un anno.

 

 

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