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SONO state numerose le manifestazione tenute oggi in Calabria per celebrare la Giornata della memoria. La manifestazione principale si è tenuta nel campo di Ferramonti di Tarsia, dove hanno partecipato diverse persone tra le quali soprattutto gli studenti delle scuole primarie e medie, accompagnati dai loro insegnanti e che hanno avuto la possibilità di conoscere e vedere con i loro occhi, i luoghi di una delle pagine più orrende che la storia possa ricordare, con la persecuzione del popolo ebreo.

All’iniziativa hanno partecipato il presidente della Regione, Mario Oliverio; il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao; il rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli, Rav Umberto Piperno, l’arcivescovo Di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriani.

La giornata si è aperta con la deposizione, da parte del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di una corona d’alloro al monumento dei deportati di Ferramonti. Subito dopo c’è stata la cerimonia religiosa in ricordo dei morti del campo di Ferramonti di Tarsia e di tutte le vittime dell’olocausto, da parte del rabbino capo della Comunità ebraica di Napoli. Il prefetto di Cosenza ha consegnato tre medaglie d’onore a Rosario Carpino, Michele Santoro e Francesco Tufo. 

Alla giornata del ricordo ha partecipato una donna inglese, Iolanda, figlia di un deportato, Davide Enrico Ropschitz, internato per tre anni a Ferramonti. «Mio padre fino alla morte – ha detto – ha sempre considerato l’Italia come la sua casa spirituale. Sarebbe stato molto orgoglioso di sapere che io sono venuta qui a dirvi il mio grazie».

Altra iniziativa si è tenuta in Prefettura a Catanzaro. Il prefetto Luisa Latella ha detto: «Questa giornata è fondamentale nella storia della nostra Repubblica perché non si ripetano più gli stessi errori, che sono sempre dietro l’angolo».

All’incontro era presente anche il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouché che ha sottolineato come «il ruolo della scuola sia fondamentale per non dimenticare fino a che punto può arrivare l’aberrazione umana e dove l’uomo è riuscito ad arrivare dal punto di vista negativo».

Il rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, Umberto Piperno, ha evidenziato che «il dovere di informazione è fondamentale perché gli ebrei sono i primi ad essere additati come vittime, ma qui c’é un tentativo, oggi come ieri, di colpire l’intera civiltà. Bisogna essere vigili e leggere e studiare per evitare che il germe del terrorismo possa viziare la nostra mente».

Tra gli ospiti anche la scrittrice e regista Dova Cahan, autrice del libro “Una Askenazita tra Romania ed Eritrea”, dedicato al padre, «un sionista – ha raccontato – che credeva in Israele come il futuro del popolo ebraico. La memoria sua, esiliato in Eritrea, come degli altri, serve ai giovani per avere la giusta consapevolezza del passato».

A Crotone, invece, tanti studenti sono arrivati da ogni parte della Calabria e si sono ritrovati nella sala consiliare del Comune per affermare i principi di libertà e di uguaglianza in occasione del Giorno della Memoria. Sono gli studenti delle scuole calabresi che hanno partecipato al Premio “Giovanni Grillo” istituito e finanziato da Michelina Grillo in memoria del padre Giovanni, militare calabrese, deportato nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Hanno scelto 136 modi di ricordare le vittime dell’Olocausto ma anche di mandare un segnale di speranza che parte proprio dai giovani. Le centotrentasei proposte sono frutto dell’impegno di centinaia di alunni che, da tutta la Calabria, hanno partecipato al concorso destinato alle scuole secondarie di primo e secondo grado patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale, dalla Regione Calabria, dal Comune di Crotone, dall’Aeronautica Militare, dall’Università della Calabria, dall’Istituto Storia Contemporanea di Ferrara, l’Associazione Nazionale ex Internati Militari (Anei), dalla Società Dante Alighieri sede di Roma, dal Comune di Melissa, dalla Fondazione Internazionale “Ferramonti di Tarsia” per l’Amicizia tra i Popoli e l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (Icsaic).

Tra queste proposte in cui i ragazzi si sono espressi nelle forme più diverse, così come richiesto dal bando, filmati, componimenti poetici, saggi narrativi, disegni, quadri e sculture, la Commissione di Valutazione presieduta da Michelina Grillo ha scelto di premiare le prime due nella sezione delle scuole medie e le prime due della sezione scuole superiori.

Il primo posto nella sezione scuole Medie, è stato attribuito alle classi III B e III C dell’Istituto Comprensivo Alcmeone di Crotone che si è aggiudicata la borsa di studio finanziata da Michelina Grillo ed un targa ricordo. Il secondo posto è stato assegnato alla III F dell’I.C. Radice – Alighieri di Catona (Reggio Calabria). Il primo posto nella sezione Scuole Superiori è andato a Gaetano Lapiana, Francesca Tomaselli ed Eleonora Farenza della VD del Liceo Enrico Fermi di Catanzaro Lido mentre il secondo posto è stato attribuito a Teresa Fioravante del IV Ottico dell’Istituto «Leonardo Da Vinci» di Castrovillari.

Il prefetto di Vibo Valentia, Carmelo Casabona, ha assegnato oggi a Gerardo Amato e a Giuseppe Sorrentino la medaglia d’onore concessa dal presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Gerardo Amato è nato a Serra San Bruno nel 1911 ed è stato internato nel campo di Lipsia per quasi due anni, tra il settembre del 1943 e il maggio del 1945. Stesso periodo di deportazione per Giuseppe Sorrentino, nato a Galatro nel 1901 e rinchiuso nel campo di concentramento di Stammlager, sempre in Germania. Questa mattina il prefetto di Vibo Valentia ha consegnato ai figli Salvatore Francesco Amato e Arnaldo Sorrentino i riconoscimenti attribuiti dal Capo dello Stato.

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