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CATANZARO – Lontano dai clamori del dibattito politico e assecondando le richieste che da settimane piovono dai calabresi “bloccati” fuori regione dall’emergenza coronavirus, il Dipartimento regionale della Protezione Civile, guidato da un mese da Fortunato Varone, sta progettando le modalità di rientro in sicurezza dei conterranei, dal resto d’Italia e dall’estero. Naturalmente, è probabile che sulla tempistica dell’elaborazione di questo piano abbia influito l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, annunciato dallo stesso Giuseppe Conte domenica scorsa a reti unificate, che potrebbe aver fatto accelerare i tempi. Fatto sta che il lavoro del Dipartimento, su questa fattispecie, era iniziato da ben prima di queste ultime novità.

Le modalità del rientro degli emigrati che hanno la residenza in Calabria, da quanto trapela dalla Cittadella regionale, sono abbastanza semplici e sembrano non lasciare nulla al caso. Coloro i quali sono interessati a fare ritorno in Calabria dovranno scaricare un modulo, che sarà pubblicato sul rinnovato sito del Dipartimento dedicato all’emergenza sanitaria in corso (https://www.rcovid19.it/), che proprio in queste ore sarà “potenziato” da un’apposita App per smartphone e tablet attivabile gratuitamente. In questo modulo, dovranno rispondere alle domande che prevedibilmente verteranno sulla provenienza, sulla destinazione, sullo stato di salute (anche del recente passato) e sul luogo dove, al momento del rientro in Calabria, decideranno di fare la quarantena.

Quest’ultimo passaggio è inevitabile: proprio al fine di evitare qualsivoglia possibilità di focolai “importati”, il provvedimento di isolamento domiciliare appare scontato. Tuttavia, gli emigrati di ritorno che non avranno la possibilità di effettuare la quarantena in maniera “adeguata” ovvero isolati anche dal resto della famiglia (ad esempio, per una banale questione di spazi), dovranno comunicarlo affinché il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di competenza potrà dirottarlo in apposite strutture (alberghiere, con ogni probabilità, o qualcosa del genere) dove potranno passare la quarantena in perfetto isolamento.

A quanto è dato sapere, il dirigente della Protezione civile Varone ha pensato questo piano, insieme al suo Dipartimento ed evidentemente anche su indicazione della presidente Jole Santelli, confrontandosi innanzitutto con le varie Asp; poi con le forze dell’ordine, in modo tale da avere, con ogni probabilità, dei posti di blocco per tenere sotto controllo i rientri sulle linee d’accesso viarie (autostrada A2, statale Jonica, statale Tirennica), ferroviarie (con un controllo direttamente sui treni di rientro) e aeroportuali (a Lamezia Terme).

I rientranti non dovranno fare altro che esibire il modulo scaricato e compilato alle autorità mentre, già in tempo reale allorquando gli utenti si iscriveranno sul sito, i sindaci dei vari comuni sapranno chi, quando e da dove rientrerà nel proprio territorio, avendo così la possibilità di verificare la veridicità di quanto riportato sul modulo.

Le indicazioni per chi ha necessità di rientrare in Calabria saranno rese pubbliche nelle prossime ore o nel giro di qualche giorno, comunque prima del 4 maggio, giorno in cui la stessa presidente Santelli, è lecito prevedere, emanerà un’apposita ordinanza per regolamentare questi flussi.

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